2012-12-05 12:30:44

Le conclusioni dell'incontro in Croazia dei vescovi europei di rito orientale


Come valorizzare il contributo delle Chiese cattoliche di rito orientale in Europa, nel dialogo ecumenico ma soprattutto a fianco dei sempre più numerosi immigrati, provenienti dal sud-est europeo e fedeli delle Chiese cattoliche orientali. Il tutto nella consapevolezza che “permane una certa ignoranza nella stessa Chiesa cattolica” circa le loro tradizioni liturgiche, teologiche e culturali. Di questo hanno parlato i circa 60 partecipanti tra vescovi ed esperti che hanno partecipato, dal 22 al 25 novembre, all’incontro annuale dei vescovi cattolici orientali in Europa. L’incontro si è svolto quest’anno a Zagabria-Krizevci (Croazia), su invito del vescovo di Krizevci, mons. Nikola Kekić, e sotto il patrocinio del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee). Si è scelta la Croazia come luogo dell’incontro - si legge in un comunicato diffuso oggi dal Ccee e ripreso dall'agenzia Sir - perché quest’anno si celebrano i 400 anni della rinnovata unione della Chiesa greco-cattolica croata con la Sede apostolica di Roma sancita e conosciuta come unione di Marča. In un messaggio indirizzato ai partecipanti, il card. Péter Erdő, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), ha espresso il desiderio che le tradizioni delle Chiese cattoliche di rito orientale “siano più conosciute e amate dai fedeli e dal clero di tutto il mondo”. Nel corso dei lavori i vescovi hanno parlato del ruolo che le Chiese orientali possono svolgere “nel dialogo ecumenico, in particolare con le Chiese ortodosse”; di come “si esplicita oggi in Europa la sollecitudine pastorale dei vescovi di rito latino che accolgono nelle loro diocesi comunità sempre più crescenti di fedeli di rito orientale”. “Il contributo specifico alla nuova evangelizzazione delle Chiese orientali - si legge nel comunicato diffuso dal Ccee - passa anzitutto attraverso la fedeltà” ad un modello di evangelizzazione “caratterizzato da un annuncio del Vangelo improntato e nutrito da una forte spiritualità”. “Ad esso si aggiunge la testimonianza, il martirio, di tanti vescovi, sacerdoti e fedeli laici, che appare oggi come un dono di fronte alla crisi antropologica che rende spesso l’uomo moderno incapace di giustificare se stesso e l’orientamento della propria esistenza”. Sabato 24 novembre, i partecipanti hanno incontrato in udienza privata il presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović. L’incontro del 2013 si svolgerà in Slovacchia, a Kosice, che l’anno prossimo sarà capitale europea della cultura, dal 17 al 20 ottobre, in occasione dei 1150 anni della missione dei santi Cirillo e Metodio nel Paese e su invito di mons. Milan Chautur, vescovo di Kosice. (R.P.)







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