La morte di Ignazio IV, patriarca ortodosso di Siria: il Papa si raccoglie in preghiera
Il capo della Chiesa greco-ortodossa di Siria, il patriarca di Antiochia e di tutto
l'Oriente Ignazio IV Hazim, è morto ieri in un ospedale di Beirut dopo essere stato
colpito martedì da un ictus: aveva 92 anni. Benedetto XVI, appresa la notizia, si
è raccolto in preghiera. Il patriarca, da tempo in gravi condizioni di salute, aveva
lanciato in questi mesi numerosi appelli per la pace in Siria e insieme ai vescovi
cattolici e ai leader religiosi musulmani era fortemente impegnato per la riconciliazione
nel Paese. Nato il 4 aprile 1920 a Muharda, nei pressi di Hama in Siria, si era trasferito
a Beirut nel 1936, dove nel 1945 si laurea all'Università americana. Poi, in Francia,
studia teologia all'Istituto Teologico San Sergio di Parigi. Viene ordinato sacerdote
in Libano. Fonda, quindi, il Movimento della gioventù ortodossa. Nel 1961 è nominato
vescovo della diocesi di Palmira e vicario patriarcale. Nel 1970 diventa metropolita
di Latakia. Nel 1979 è eletto primate della Chiesa di Antiochia. Nella sua vita, Ignazio
IV ha pubblicato molti libri e articoli di teologia, che gli sono valsi la laurea
honoris causa alla Sorbona di Parigi e all'Università di Minsk (Bielorussia). Oggi
il mondo ecumenico in lutto per la morte di Ignazio IV Hazim. “Il patriarca Ignazio
- scrive il patriarca di Mosca Kirill in un messaggio di condoglianze - è stato al
timone della Santissima Chiesa di Antiochia in un periodo di dure prove. La sua saggezza
biblica e la sua profonda umiltà cristiana hanno fatto di lui uno dei principali leader
religiosi di oggi. Ha lavorato molto per la pace e il benessere dell’antica terra
d‘Oriente”. “Amico della Chiesa ortodossa russa per molti anni”, il patriarca ricorda
“i nostri recenti colloqui in Siria e Libano” pregando ora “ardentemente” per il riposo
della sua anima. Anche la Conferenza delle Chiese europee (Kek) ricorda in un comunicato
“la sua guida spirituale e coraggiosa che ha svolto in tutta la sua vita e, in particolare,
durante le crisi attraversate dal Medio Oriente e dalla Siria di oggi. Onoriamo la
sua dignità, il coraggio e la determinazione in tutto quello che ha fatto come una
guida per i cristiani in tutto il Medio Oriente”. Sarà anche sempre ricordato come
uno dei fondatori della movimenti giovanili ortodossi in tutto il mondo, Syndesmos.
(S.C.)