Irlanda: Veglia pro-life davanti al parlamento per chiedere di non modificare la legge
sull’aborto
Circa 8mila manifestanti hanno partecipato ieri sera a una veglia pro-vita davanti
al Parlamento di Dublino per chiedere al Primo Ministro Enda Kenny di rispettare l’impegno
pre-elettorale a non modificare l’attuale legge sull’aborto. Una settimana fa – riporta
l’agenzia Cns - il Premier aveva promesso che il Governo avrebbe esaminato entro Natale
l’ipotesi di una limitata legalizzazione dell’aborto in alcuni casi estremi. La dichiarazione
era giunta dopo il clamore suscitato nel Paese dal caso di Savita Halappanavar, la
donna irlandese di origini indiane, morta il 28 ottobre in un ospedale per setticemia,
dopo che i dottori le avevano negato un’interruzione di gravidanza alla 17ª settimana.
La morte della donna ha riacceso il dibattito sul mancato adeguamento della legge
irlandese alla sentenza con cui nel 1992 la Corte Suprema riconobbe che esiste un
diritto costituzionale ad interrompere la gravidanza in caso di serio pericolo per
la vita della madre, compresso quello del suicidio. Sulla vicenda di Savita la Conferenza
episcopale è intervenuta recentemente con una nota nella quale ricorda che: “La Chiesa
cattolica non ha mai insegnato che la vita di un bambino nel grembo materno andrebbe
preferita alla vita di una madre, precisando che “in virtù della loro comune umanità,
una madre e il suo bambino non ancora nato sono entrambi sacri con lo stesso diritto
alla vita”. “Considerando che l‘aborto è la distruzione diretta e intenzionale di
un bambino non ancora nato ed è gravemente immorale in tutte le circostanze – puntualizza
ancora la nota - questo è diverso da trattamenti medici che non sono direttamente
e intenzionalmente finalizzati a porre fine alla vita del bambino non ancora nato”.
Secondo i vescovi, “la legislazione vigente e le linee-guida mediche in Irlanda permettono
ad infermieri e medici negli ospedali irlandesi di applicare questa distinzione fondamentale,
nella pratica, nel rispetto del pari diritto alla vita sia di una madre che del suo
bambino non ancora nato”. (A cura di Lisa Zengarini)