Francia: l'impegno della Chiesa per i clochard: tutti contro il ministro Duflot
La Chiesa francese risponde con i fatti e con sobrietà a Cecile Duflot, ministro della
Casa ed ex segretaria dei Verdi, che ha chiesto alla Diocesi di Parigi di aprire le
porte dei suoi edifici ai senzatetto se non vuole che siano requisiti. L’uscita del
ministro ha suscitato l’indignazione di tanti esponenti politici e intellettuali,
sia di destra che di sinistra, che hanno ricordato come la Chiesa sia da sempre in
prima linea nella lotta alla povertà e, in particolare, nel sostegno alle migliaia
di senzatetto che popolano la capitale. Ascoltiamo la reazione di mons. Bernard
Podvin, portavoce della Conferenza episcopale di Francia, al microfono di Manuella
Affejee:
R. – D’abord, je dirais que j’apaise profondément les polémiques,
parce que … Vorrei placare, tanto per incominciare, ogni polemica perché l’essenziale
è il servizio ai poveri, un ambito nel quale la Chiesa cattolica non deve vergognarsi
di nulla perché è attiva già da molto tempo: non ha dovuto attendere la dichiarazione
clamorosa del ministro per mettersi all’opera. Questa mia affermazione può essere
confermata da tutti quei cattolici che veramente lavorano nell’ambito della carità;
d’altra parte, stiamo assistendo ad una risonanza mediatica positiva e molto forte
in merito all’operato della Chiesa. La Chiesa svolge un ruolo sociale riconosciuto,
e perfino persone che non sono particolarmente vicine alla Chiesa lo contestano. Ci
sono, inoltre, dei piccoli sondaggi in corso che lo confermano. Quindi, questo è il
segno che la Chiesa è presente ed impegnata e che, indipendentemente da quello che
vorrà liberamente rispondere l’arcivescovo di Parigi, il cardinale Vingt-Trois – dato
che la risposta dovrà essere sua e ovviamente non mia, per quanto riguarda la questione
prettamente parigina - , io però posso dire che a livello dell’intera Chiesa di Francia,
c’è veramente una grande convergenza di impegno. Le Congregazioni sono pronte a proseguire
nei loro sforzi, il Sécours Catholique è anch’esso molto presente, sono i numeri che
parlano … Ora, la cosa più importante è superare le polemiche per avviarsi verso il
Natale in una grande lotta da combattere contro la povertà. Dobbiamo avere la forza
d’animo dell’Abbé Pierre, che sapeva come rincuorarci, incoraggiandoci per quello
che già stavamo facendo, dicendo: “E’ già molto buono quello che state facendo. Potete
fare ancora di più!”. Ecco, io ho reagito in questo senso.
Secondo la stampa
francese le dichiarazioni del ministro potrebbero essere motivate dalle attuali divisioni
nel governo oppure dai recenti interventi della Chiesa su alcune questioni etiche.
Manuella Affejee ha raccolto il parere di Natalia Trouiller, giornalista e
blogger:
R. – Que est-ce-que fait l’Eglise catholique en matière de logement,
que ce soit … Cosa fa la Chiesa per quanto riguarda gli alloggi, siano essi di
emergenza o meno? Questa è una domanda che trova in se stessa la risposta alla signora
Duflot: infatti, il problema non è questo. Il problema è che si ha l’impressione,
in realtà, che si voglia confondere le acque per parlare d’altro, nel momento in cui
la presenza degli ecologisti nel governo francese rappresenta un problema per questa
stessa formazione.
D. – Bisogna forse situare queste affermazioni in una certa
atmosfera di “cattofobia”, come qualcuno l’ha definita?
R. – Je crois qu’il
faut manier le terme de “cathophobie” avec beaucoup de … Credo che si debba fare
molta attenzione, quando si usa il termine “cattofobia”. Quando si parla di Paesi
come il Pakistan o la Nigeria, allora sì che si può parlare di “cattofobia”. Qui non
si tratta di “cattofobia”: qui c’è solamente il fatto – e questo è piuttosto chiaro
– che il governo apprezza davvero poco il fatto che la Chiesa cattolica si intrometta
nelle questioni che riguardano la società e che sono in discussione in questo momento.
Ma non sono sicura che si possa intendere veramente come un rispondere pan per focaccia
… Quello che mi ha colpito è che la signora Duflot abbia sollevato questa polemica
nel giorno stesso in cui François Hollande incontrava il suo omologo italiano, affrontando
anche la questione della Tav Lione-Torino: sappiamo che a questo proposito i Verdi
sono piuttosto divisi; sappiamo che nel sottofondo c’è anche la questione di Notre
Dame des Landes: il governo al quale appartiene la signora Duflot sostiene un progetto
per la costruzione di un aeroporto, al quale lei si oppone … Diciamo che, in definitiva,
ho più l’impressione che abbia voluto dare ai media un nuovo filone da seguire, piuttosto
che considerare le divisioni reali in seno al governo.
D. – Quindi, secondo
lei, queste affermazioni non sarebbero state che una cortina di fumo?
R. –
C’est un rideau de fumée et puis c’est … E’ sicuramente una cortina di fumo, una
cosa vuota … Mi dispiace per tutte le persone che si occupano sul terreno dei senzatetto:
si sa che sono non solo cattolici, ci sono anche i nostri fratelli protestanti che
sono molto attivi, ci sono anche i comunisti che sono molto attivi, per esempio attraverso
il Sécours populaire … Io sto ancora aspettando che i Verdi (Europe Ecologie Les Verts)
istituiscano una sola associazione per i senzatetto: a tutt’oggi, non ne conosco una!
E trovo che sia molto triste che tutto questo sia stato fatto dietro al paravento
della scarsità di alloggi, che pure è un problema vero e grave. In realtà, si potrebbe
incominciare a scandagliare nel “parco immobili” dello Stato per vedere cosa si potrebbe
fare, prima di puntare il dito contro la Chiesa cattolica che fa la sua parte, in
questo campo, anche se non la fa del tutto, nel senso che noi, in quanto cristiani,
abbiamo una responsabilità ulteriore … In un certo senso, sono contenta del fatto
che la signora Duflot ci abbia ricordato che noi cristiani non facciamo mai abbastanza,
e questo – dopo tutto – è un fatto positivo. Se, grazie a questa storia, qualcuno
ci ha saputo ricordare che, effettivamente, potremmo fare di più ma non lo facciamo,
penso che comunque, alla fine, non tutto il male venga per nuocere …