Filippine. Lettera congiunta di vescovi e ulema per la pace a Mindanao
Vescovi e capi religiosi islamici si impegnano insieme per promuovere e costruire
la pace nella società delle Filippine Sud. È quanto afferma la Lettera congiunta pubblicata
dalla Conferenza di vescovi e ulema (“Bishop Ulama Conference”, Buc) in occasione
della “Settimana per la Pace a Mindanao” che, iniziata il 29 novembre, si è conclusa
ieri. Le Lettera, inviata all’agenzia Fides, si intitola “Amore di Dio e amore del
prossimo: una sfida per Mindanao”. Alla base di tutto, afferma il testo, c’è “ un
mandato comune per cristiani, musulmani e indigeni”, quello di “amare Dio/Allah/ Magbabaya,
il prossimo e la natura, in una vita armoniosa e pacifica”. I leader religiosi concordano
nel dire che “spesso i conflitti sono dovuti alla politica ed all’economia e hanno
solo il pretesto della religione” che dunque, nella sua autenticità, è un fattore
di pace. Vescovi e ulama musulmani affermano che continueranno le loro attività di
sensibilizzazione per promuovere la pace a Mindanao, sostenendo “l’accordo quadro”
fra ribelli islamici e governo filippino dell’ottobre scorso. Il 3 e 4 dicembre, in
occasione della “Settimana per la Pace”, la Buc ha organizzato un forum dal titolo
“Un cammino verso la pienezza”, dedicato ad approfondire temi e problemi legati all’accordo-quadro
per Mindanao. L’assemblea di leader religiosi ha tracciato una “road map” per la pace
a Mindanao, impegnandosi a promuovere “progetti di carattere formativo e progetti
di sviluppo in cui sperimentare la conoscenza e la comprensione reciproca della fede
e della cultura, nello spirito del dialogo, in modo da costruire armonia autentica
e pace fra individui e comunità”. La Buc è nata nel 1996 come “Forum di dialogo”,
poi si è istituzionalizzata in Conferenza stabile. Negli anni scorsi è stata anche
coinvolta attivamente nel processo e nei negoziati di pace nelle Filippine Sud. (R.P.) Ultimo
aggiornamento: 6 dicembre