Pakistan: chiuso il caso del giovane musulmano accusato di blasfemia e morto in carcere
E’ stato sepolto lunedì scorso nella cittadina di Nankana Sahib, il giovane Nadeem
Yousuf, 22enne musulmano deceduto per motivi tuttora ignoti, mentre era in custodia
della polizia per accuse di blasfemia. Muhammad Yousuf, padre di Nadeem, pur dicendosi
certo che il figlio non abbia commesso alcuna blasfemia, ha deciso di non sporgere
denuncia verso la polizia e di non perseguire il caso in tribunale. L’avvocato Mushtaq
Gill, che ha seguito il caso a diretto contatto con la famiglia della vittima, conferma
all'agenzia Fides che il giovane era musulmano, di famiglia musulmana, e che non si
trattava di un cristiano, come erroneamente riportato da agenzie e mass media pakistani.
Ieri si è tenuto a Nankana Sahib il funerale della vittima, secondo il rito islamico,
e la sepoltura. Da informazioni riferite a Fides, il giovane, portatore di un deficit
mentale e anche tossicodipendente, era stato accusato di aver bruciato pagine del
Corano, ma le accuse erano probabilmente artefatte e la polizia stava indagando. L’avvocato
Gill commenta a Fides: “La falsa accusa a carico del giovane musulmano Nadeem è una
ulteriore dimostrazione che la legge sulla blasfemia colpisce tutti i cittadini pakistani,
di ogni religione. Secondo dati accertati, le vittime sono in maggioranza musulmane”.
(R.P.)