Caso Ilva, l'azienda chiede il dissequestro degli impianti
“Mi interessa far ripartire l’azione di risanamento e mi auguro che nessuno si opponga
a questo obiettivo”. Così, il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, interpellato
a proposito di un’eventuale azione della magistratura contro il decreto legge sull’Ilva,
firmato ieri dal presidente Giorgio Napolitano. L’azienda siderurgica, intanto, deposita
alla Procura due istanze. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
I legali dell‘Ilva
hanno depositato alla Procura di Taranto una istanza con la quale chiedono l’esecuzione
di quanto contenuto nel decreto legge firmato dal presidente della Repubblica ed entrato
in vigore ieri, consentendo così all’azienda di rientrare in possesso degli impianti
sequestrati. I legali dell’Ilva hanno consegnato alla Procura una seconda istanza
di esecuzione del decreto legge, chiedendo di tornare in possesso anche del prodotto
finito e semilavorato, sequestrato lo scorso 26 novembre. Sul decreto legge, che consente
allo stabilimento siderurgico di Taranto di continuare a produrre con uno stretto
monitoraggio sulle emissioni nocive, esprime apprezzamento anche il presidente della
Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. “Questo atto del capo dello Stato – spiega il porporato
- permette di sbloccare una situazione che era sempre più drammatica, tragica per
decine di migliaia di persone, preoccupate per il lavoro e, allo stesso tempo per
la salute propria, dei loro figli e delle loro famiglie”.