Brasile: giovani neri le vittime maggiori della violenza
Il Centro brasiliano di Studi latino-americani e la Facoltà Latinoamericana di Scienze
Sociali del Brasile, hanno appena pubblicato una nuova edizione della “Mappa della
violenza 2012: il colore degli omicidi in Brasile” che mette a confronto gli omicidi
di bianchi e neri, tra il 2002 e il 2010, e li rapporta alla popolazione giovanile,
una delle fasce più grandi che sono vittime della violenza nel Paese. Il rapporto
rivela che 159.543 giovani neri sono stati assassinati in Brasile tra il 2002 e il
2010, un numero molto più elevato dei 70 725 giovani bianchi che sono morti nello
stesso periodo. Secondo la ricerca, nella fascia di età compresa dai 12 fino ai 21
anni, aumenta il numero di omicidi, come le differenze nel registro delle morti violente
tra i giovani neri e i coetanei bianchi. I dati confermano che 9.701 giovani bianchi
sono stati uccisi nel 2002, mentre 16.083 giovani neri sono morti nello stesso modo
nello stesso anno. Nel 2006, 7.607 giovani bianchi e 17.434 neri sono stati vittime
della violenza. Sulla stessa scia, nel 2010, sono morti 6.503 giovani bianchi e 19.840
neri. Questi dati, secondo il rapporto, mostrano come il problema abbia implicazioni
razziali, sociali e politiche. Dalle informazioni inviate all’agenzia Fides da Adital,
gli Stati di Alagoas, Espirito Santo, Bahia, Distretto Federale, Mato Grosso, Pará,
Pernambuco e Paraíba hanno registrato più di 100 omicidi ogni 100.000 giovani neri,
tasso considerato allarmante. Nello Stato di Alagoas per ogni giovane bianco ucciso,
muoiono in proporzione 20 giovani neri; in quello di Paraíba sono 19 giovani neri
per ogni bianco. Il rapporto sottolinea che la stessa tendenza di riduzione degli
omicidi dei giovani bianchi e di aumento degli omicidi dei neri, è stata osservata
nella popolazione in generale. (R.P.)