Africa: cure solo per un bimbo sieropositivo su 4. Contagiati oltre 3 milioni di piccoli
nel Subsahara
Nonostante i progressi fatti finora nella lotta contro l’Hiv, con un aumento del 60%
delle persone in cura con i farmaci antiretrovirali, le campagne sanitarie e la notevole
riduzione di contagi e morti per Aids, resta ancora molto da fare per raggiungere
l’ ‘Obiettivo del Millennio” di sradicare le nuove infezioni entro il 2015. Infatti,
nonostante un calo del 24% del numero dei bambini contagiati, dal 2009 al 2011, meno
di un terzo dei piccoli e delle donne incinte sieropositive ricevono trattamenti con
antiretrovirali, rispetto alla media mondiale per gli adulti. Secondo le stime, la
copertura è molto inferiore per i bambini (28%) rispetto agli adulti (54%). In 26
Paesi su 31 con varie epidemie, meno del 50% delle donne giovani dispone di informazioni
corrette e esaustive sull’Hiv. A livello mondiale - riferisce l'agenzia Fides - 34
milioni di persone sono portatrici del virus, delle quali circa 7 milioni non hanno
accesso alle cure e sono vulnerabili a esclusione sociale ed emarginazione. La trasmissione
materno-infantile rappresenta tra il 15 e il 30% dei casi di contagio, visto che l’allattamento
al seno è una delle principali vie di trasmissione verticale nei Paesi senza risorse
economiche. L’Africa continua ad essere il continente più contagiato dalla malattia.
Il 69% dei portatori del virus, circa 23,5 milioni, vive nell’Africa subsahariana.
La regione conta inoltre il 94% del totale mondiale dei casi di bambini contagiati
(3,1 milioni) e il 92% delle donne incinte. Inoltre, il 58% delle persone contagiate
dal virus dell’Hiv che vive nell’Africa Subsahariana sono donne, penalizzate anche
dalla discriminazione di genere a cui sono sottomesse, al precario accesso all’istruzione
e al lavoro. In Paesi come Angola, Congo, Guinea Equatoriale e Guinea-Bissau il numero
dei piccoli contagiati alla nascita è aumentato nell’ultimo anno. (R.P.)