Il Papa all'Angelus: occorrono pazienza e coraggio per diffondere amore, giustizia
e pace
Avvento e Anno liturgico sono quest’anno ulteriormente arricchiti dall’Anno della
fede, a 50 anni dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. E’ quanto ha
ricordato domenica il Papa all’Angelus per poi parlare delle responsabilità dei cristiani
in tema di "amore e giustizia". Ha ricordato la beatificazione del martire indianoDevasahayam Pillai. Poi, il pensiero alla Giornata Internazionale dei diritti
delle persone con disabilità, che si è celebrata ieri, e il forte appello a “promuovere
la loro piena partecipazione alla vita della società”. Il servizio di Fausta Speranza
"I
vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita
… vegliate in ogni momento pregando»: con le parole del vangelo di Luca, Benedetto
XVI chiede “sobrietà e preghiera”, in questo tempo di Avvento, di attesa per la venuta
di Gesù. Il Papa ricorda anche l’invito di San Paolo a «crescere e sovrabbondare nell’amore»,
per poi chiedere ai cristiani “un diverso modo di vivere”:
“In mezzo agli
sconvolgimenti del mondo, ai deserti dell’indifferenza e del materialismo, i cristiani
accolgono da Dio la salvezza e la testimoniano con un diverso modo di vivere, come
una città posta sopra un monte".
E il Papa sembra ricordare le responsabilità
dei cristiani, parlando di amore e di giustizia:
“La comunità dei credenti
è segno dell’amore di Dio, della sua giustizia che è già presente
e operante nella storia ma che non è ancora pienamente realizzata,
e pertanto va sempre attesa, invocata, ricercata con pazienza e coraggio".
“La
Vergine Maria – sottolinea il Papa - incarna perfettamente lo spirito dell’Avvento,
fatto di ascolto di Dio, di desiderio profondo di fare la sua volontà, di gioioso
servizio al prossimo”. Dunque l’incoraggiamento a farci guidare da Maria “perché il
Dio che viene non ci trovi chiusi o distratti, ma possa, in ognuno di noi, estendere
un po’ il suo regno di amore, di giustizia e di pace”.
Poi il pensiero e la
preghiera sono per il nuovo beato indiano Pillai:
“Oggi, a Kottar, in India,
viene proclamato beato Devasahayam Pillai, un fedele laico vissuto nel 18° secolo
e morto martire. Ci uniamo alla gioia della Chiesa in India e preghiamo che il nuovo
Beato sostenga la fede dei cristiani di quel grande e nobile Paese".
Oggi
si celebra la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità e Benedetto
XVI lo ricorda con parole molto chiare sul dovuto rispetto:
“Ogni persona,
pur con i suoi limiti fisici e psichici, anche gravi, è sempre un valore inestimabile,
e come tale va considerata”.
E per poi lanciare due appelli: uno alla comunità
ecclesiale, un altro al mondo della politica:
“Incoraggio le comunità
ecclesiali ad essere attente e accoglienti verso questi fratelli e sorelle. Esorto
i legislatori e i governanti a tutelare le persone con disabilità e a promuovere la
loro piena partecipazione alla vita della società".
Nei saluti in varie
lingue torna l’invito a vivere l’attesa e la speranza di Gesù nel contesto dell’Anno
della fede: in francese l’invito particolare a “scoprire il legame tra le verità sull’incarnazione
di Cristo e la nostra vita quotidiana”. In inglese a richiamarsi all’esempio del Beato
Pillai. In spagnolo un richiamo alle “buone opere” che ci avvicinano a Cristo. In
polacco l’invito alla vigilanza e alla preghiera “affinché siamo pronti al gioioso
incontro con il Signore”. In italiano un cordiale saluto ai pellegrini di lingua
italiana, in particolare al gruppo di preghiera «Missionari del Rosario» di Castellammare
di Stabia. E un particolare saluto ai vari esponenti del mondo dello spettacolo viaggiante,
che – dice il Papa - “ieri ho avuto la gioia di incontrare”.