4 feriti per un'esplosione a Gaza. L'Ue chiede a Tel Aviv di fermare gli insediamenti
Quattro palestinesi sono rimasti feriti, di cui uno in modo grave, in un’esplosione
avvenuta a Gaza che, secondo alcune fonti, sarebbe stata causata dall’artiglieria
israeliana, ipotesi completamente smentita dallo Stato ebraico. Intanto il presidente
israeliano Netanyahu, nella consueta riunione domenicale con il governo, ha affermato
che Israele continuerà a costruire a Gerusalemme e “in qualunque luogo che rientri
negli interessi strategici del Paese” e nel contempo ha respinto la risoluzione Onu
che ha riconosciuto la Palestina quale Stato osservatore non membro. “Un’impudente
violazione degli accordi firmati”, la definisce l’Esecutivo israeliano, che assicura:
“Uno Stato palestinese non sarà stabilito senza un connesso accordo sulla sicurezza
dei cittadini israeliani e prima che l’Anp riconosca Israele come Stato del popolo
ebraico e dichiari la fine del conflitto”. Anche il capo della diplomazia europea,
Catherine Ashton, è intervenuta sulla questione, lanciando un appello a Israele affinché
rinunci alla costruzione di tremila nuovi alloggi a Gerusalemme est e in Cisgiordania,
definendo il piano un “ostacolo per la pace” e ha esortato lo Stato ebraico a “mostrare
il suo impegno per una ripresa dei negoziati”. Infine, il capo dell'Anp, Abu Mazen,
questa mattina al suo ritorno da new York è stato osannato dalla folla a Ramallah
per il successo ottenuto alle Nazioni Unite: "Finalmente abbiamo uno Stato", ha commentato.
(R.B.)