Primarie del Pd: alla vigilia del ballottaggio appello alla serenità da Renzi e Bersani
Ultime battute per gli sfidanti delle primarie del Pd, Bersani e Renzi, domani all’ultima
battaglia elettorale legata al ballottaggio. Oggi nei loro comizi a Milano, il segretario
del Pd e il sindaco di Firenze hanno provato a spegnere le polemiche legate alle regole
del voto facendo appello alla serenità. Intanto sul fronte Pdl, il segretario di partito
Alfano, dopo un incontro nel pomeriggio con Berlusconi ribadisce: sulle primarie nessuna
marcia indietro. Il servizio di Paola Simonetti:
Nelle
ultime ore di questa tranche finale di campagna elettorale per il ballottaggio, gli
sfidanti delle primarie del centrosinistra hanno cercato di tendersi la mano dopo
le polemiche legate alle regole del voto, punzecchiandosi scherzosamente sulla possibilità
di prendersi un caffè e facendo appello alla serenità per domani, quando dalle 8 alle
20 i cittadini saranno chiamati di nuovo ai seggi per decretare il vincitore del confronto
elettorale. Renzi assicura: “Se vince Bersani nessuno griderà ai brogli”, mentre il
segretario del Pd dal canto suo afferma: “Sulle regole Matteo ha opinioni diverse
ma sono sicuro che in queste ore maturerà l'intenzione di rispettarle”. Poi manda
al sindaco di Firenze il suo 'in bocca al lupo'. Quindi le promesse per il dopo: da
Renzi la promessa «Saremo leali, nessuna guerra”, da Bersani l’annuncio “da lunedi'
ci metteremo a guardare avanti''. Sul fronte opposto, quello del Pdl, intanto il confronto
fra il segretario di partito Alfano e Berlusconi per tenere unito lo schieramento.
Oggi il tema è stato al centro di un loro vertice ad Arcore al termine del quale Alfano
con chiarezza ha assicurato: “Le primarie le abbiamo fissate per il 16 di dicembre''
e oggi ''non è avvenuta nessuna marcia in dietro'', aggiungendo poi che Berlusconi
non ha manifestato la volontà di candidarsi.