Il tema dell'autorità politica mondiale al centro della plenaria di Giustizia e Pace
Al via, oggi, la plenaria del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: al
centro dei lavori c’è il tema della creazione di un’autorità politica mondiale, come
già auspicato da Benedetto XVI, nella prospettiva del bene comune. Una ipotesi che
continua a suscitare opposte reazioni. Philippa Hitchen ne ha parlato con il
cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente di Giustizia e della Pace:
R. – Definitely.
That is why we want to explore… Certo. Ed è per questo che lo vogliamo studiare.
Sono stato a Francoforte, alla Uniapac (Union Internationale Des Associations Patronales
Catholiques), presso la Fondazione Konrad Adenauer e presso il Bund Katholischer Unternehmer
(Federazione degli imprenditori cattolici tedeschi); abbiamo passato un giorno nella
Bundesbank a Francoforte per discutere di questo argomento. Le persone erano perplesse:
per loro questa idea non era realistica, era un’utopia. Ho capito che quello che noi
chiediamo non ha un modello già esistente ed è difficile da immaginare. La prima cosa
che le persone chiedono è una riforma dell’Onu perché possa svolgere questo ruolo,
si chiede di ampliare le competenze della Banca mondiale o del Fondo monetario internazionale
perché siano loro a svolgere questo ruolo. Tutto questo sarebbe anche possibile ed
è proprio quello che si richiede: riformare l’Onu perché possa svolgere questo ruolo
di effettiva autorità mondiale.
D. – Cosa c’è alla base di questo discorso?
R.
– The basic premise … Alla base di tutto c’è la globalizzazione. In questo mondo,
ci sono molte questioni che i singoli Stati non possono gestire come vogliono, come
la pace o la questione dei cambiamenti climatici. Quanto tempo è che l’Onu sta lottando
per porre limiti, a livello globale, alle emissioni inquinanti e di gas serra? Noi
vogliamo portare la gente a comprendere che la situazione del mondo influisce sulla
situazione del singolo Stato. Quando noi parliamo di autorità mondiale, pensiamo ad
un’entità che rispetti l’autorità sovrana degli Stati che, a loro volta, liberamente
cedono una parte della loro sovranità a questa istituzione globale, in vista del bene
comune. Questa autorità mondiale non deve schiacciare nessun Paese; per il principio
di sussidiarietà deve riconoscere l’esistenza di Stati nazionali sovrani, che devono
essere protetti e sollecitati a fare il possibile perché si raggiunga il bene comune.
Ma questa autorità deve poi essere accettata dagli Stati e poter avere un ruolo normativo
effettivo. Quindi, l’autorità politica mondiale di cui stiamo parlando non deve essere
imposta, ma deve essere desiderata e voluta dagli stessi Stati.