Il 9 dicembre, domenica della Bibbia in Inghilterra e Galles
“Un’opportunità per celebrate e rendere grazie a Dio per il dono delle Sacre Scritture”.
Così mons. Kieran Conry, responsabile del dipartimento per l’Evangelizzazione e il
catechismo della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, spiega il significato
della Domenica della Bibbia, in programma per il 9 dicembre. Organizzata ogni anno
nella seconda domenica di Avvento, l’iniziativa vuole aiutare i fedeli a “riscoprire
la gioia dell’incontro con Cristo attraverso la Scrittura”. Di qui, l’invito ad “approfondire
la conoscenza della Bibbia, a usarla di più nel servizio di missione della Chiesa,
a leggerla ogni giorno”. “Il 9 dicembre – afferma mons. Conry – ci esorta a chiederci
se, come Maria, siamo pronti non solo ad ascoltare, ma anche a condividere la Parola
di Dio con gli altri”. Per questo, il presule invita a compiere “un piccolo gesto”
per ribadire l’importanza della Bibbia, ovvero “accompagnare gli auguri natalizi con
un versetto biblico che può essere scelto su un apposito sito internet, www.catholicbiblesunday.org”.
E non solo: sul sito web della Conferenza episcopale inglese sono disponibili preghiere
liturgiche, suggerimenti per le omelie e commentari per la Santa Messa. Da segnalare
che la Domenica della Bibbia s’inserisce nel contesto dell’Anno della fede, indetto
da Benedetto XVI per celebrare i 50 anni del Concilio Vaticano II e i 20 anni del
Catechismo della Chiesa cattolica. In quest’ambito, i vescovi di Inghilterra e Galles
hanno creato uno speciale account su Twitter, @YoFtweets, che offre ai followers estratti
dei documenti conciliari, citazioni del Catechismo e riflessioni sulla vita dei Santi.
“È la prima volta che mettiamo in pratica un simile progetto – afferma mons. Conry
– speriamo che, soprattutto per le persone molto impegnate, esso offra un incoraggiamento
facile e quotidiano a crescere nella fede ed a condividerla”. Fino ad ora, sono stati
preparati oltre 400 tweet che, dove possibile, includono anche alcuni riferimenti
liturgici. L’auspicio, concludono i vescovi inglesi, è che Twitter sia solo “un punto
di partenza per portare poi i fedeli a leggere di più la Bibbia e i documenti del
Concilio Vaticano II”. (I.P.)