Eritrea: "Aiuto alla Chiesa che Soffre" racconta le difficoltà della comunità cristiana
In Eritrea - evidenzia il Rapporto 2012 sulla libertà religiosa nel mondo di "Aiuto
alla Chiesa che Soffre" (Acs) - il personale religioso non può esimersi dagli obblighi
di leva. Ai sacerdoti e ai seminaristi cattolici è concessa la possibilità di sostituire
il servizio militare con un anno di servizio civile, ma sono in molti ad essere trattenuti
oltre il termine previsto. Nel 2011 solo la ferma opposizione della Chiesa e la pressione
diplomatica esercitata da alcuni Paesi - fra cui l’Italia - hanno impedito ad Asmara
di chiamare sotto le armi seminaristi, parroci, religiosi e religiose cattolici sotto
i 30 anni. La fonte anonima denuncia inoltre ad Acs gli ostacoli incontrati quotidianamente
dalla Chiesa cattolica nel portare avanti il suo lavoro pastorale e caritativo. In
Eritrea i cristiani – in maggioranza ortodossi - rappresentano il 47,3% della popolazione,
i musulmani il 49,2%. I cattolici sono appena il 4%, ma l’opera della Chiesa è come
sempre rivolta a tutti. (L.F.)