La Chiesa entra nel Tempo liturgico dell’Avvento: un tempo che invita in modo particolare
alla speranza anche se il mondo oggi continua a vivere momenti difficili. Ascoltiamo
in proposito il nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale
per Octava Dies, il Settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Inizia ancora
una volta il tempo d’Avvento. Tempo di attesa e di speranza guardando verso il Natale.
Nel mondo non mancano problemi e situazioni che ci interpellano come membri dell’umanità
in cammino e come credenti. Basta uno sguardo rapido intorno a noi. Problemi di crisi
economica e di disoccupazione, per cui grava su molti popoli un’atmosfera di incertezza
sul futuro e di incapacità di nuovi progetti. Problemi sociali e sanitari, come quelli
richiamati recentemente dalle giornate mondiali di impegno contro la violenza nei
confronti delle donne o contro l’Aids. Problemi di conflitti e di violenze, come quelli
che travagliano la Siria, il Mali, la Nigeria, l’Est del Congo, la Somalia, l’Afganistan,
l’Iraq. Problemi di tensioni sociali e politiche, come in Egitto.
Le luci di
speranza non sono facili da riconoscere, anche se alcune non mancano. Vi sono colloqui
in corso a Cuba fra il governo colombiano e la guerriglia delle Farc. Il voto sulla
Palestina alle Nazioni Unite sarà una spinta per la ripresa del processo di pace?
E’ lecito sperarlo.
Insomma, viviamo fra domande, preoccupazioni e fragili
speranze. Il tempo di Avvento deve aiutarci a domandare e trovare i motivi di una
grande Speranza, che non ci lasci risucchiare dalla sfiducia e sostenga invece anche
le speranze umane nel tempo delle attese. In fondo, tutti gli sforzi della scienza,
della diplomazia e della politica alla ricerca della pace sociale, interna e internazionale,
hanno senso e solidità lungimirante solo sul fondamento della conversione personale
per diventare operatori di pace, come dice il Signore. Perciò a questo dobbiamo dedicare
il nostro Avvento di preghiera e di impegno.