Disoccupati record. La politica deve prendere il sopravvento sui mercati

"Quanto accade era previsto, ed era già stato scritto e detto, e nei prossimi mesi la situazione peggiorerà ancora!" L'economista Stefano Zamagni, sottolinea a 105 FM, come tutte le volte, i nostri governi intervengono, calmano le acque per qualche settimana o qualche mese, e poi il problema si ripropone". "Bisogna avere il coraggio di dire che è questo modello di economia, di capitalismo finanziario, che non va e che va cambiato!. Dunque, tagli della spesa, razionalizzazione di vario tipo, adeguamento delle esigenze e delle aspettative di vita per le persone a quel modello. Questa impostazione è sbagliata". "Perché piangiamo sull’aumento della disoccupazione quando non facciamo niente? Abbiamo il sistema delle cooperative sociali, delle imprese sociali, è una delle grandi ricchezze che il mondo intero ci invidia: facciamo di tutto per impedire loro di assumere, perché non ammettiamo l’accesso al fondo di garanzia per ottenere credito, perché non consentiamo alle imprese sociali di avere i benefici fiscali. Come facciamo a pensare che in questa situazione si creino posti di lavoro, quando quelli in realtà che potrebbero farlo sono tiranneggiati?". Cambiare il modello di sviluppo, conclude l'economista Zamagni, vuol dire cambiare anche il modello dei consumi. Noi in Italia stiamo consumando troppi beni privati - automobili, questo, quell’altro - e troppo poco i beni comuni, soprattutto beni di merito, come ad esempio sono i beni culturali, come sono i servizi alla persona. E’ lì che si trovano i posti di lavoro, solo che ci vuole una autorità di governo che capisca questo problema e che abbia il coraggio di aggredire le cause". Con noi l'arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione Cei per i problemi Sociali e del lavoro. (a cura di Luca Collodi)