Onu, voto sulla Palestina: da entità a Stato, no degli Usa, sì della Russia, Ue divisa
Il voto all'Onu sulla Palestina “non cambierà alcunché sul terreno”. E’ quanto ha
affermato il premier israeliano Netanyahu sul voto previsto oggi al Palazzo di Vetro
di New York. Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, chiederà
all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di elevare la Palestina da semplice “entità”
a “Stato osservatore non membro” dell'organizzazione internazionale. Il servizio di
Fausta Speranza:
Netanyahu
parla di mano comunque “tesa verso la pace'', ma spiega di votare contro la risoluzione
perché non contiene un riconoscimento di Israele come Stato o provvedimenti di sicurezza
per Israele. E ribadisce: non avvicinerà la costituzione di uno Stato palestinese
ma anzi la allontanerà. Contrari a questo passo per la Palestina anche gli Stati Uniti:
a Washington spiegano che uno Stato palestinese può nascere solo dal negoziato tra
le parti e dal conseguente accordo di pace e sostengono che la risoluzione può essere
controproducente. La Russia, invece, assicura il sostegno affermando che è una questione
di principio. L’Europa non è compatta: la Germania ha scelto solo oggi l’astensione,
parlando di decisione difficile. Non voterà neanche la Gran Bretagna, mentre la Francia,
l'Italia e la Spagna si schierano per il sì. Il leader dell'Autorità palestinese,
Abu Mazen, ha passato la vigilia del voto a New York, incontrando diversi interlocutori.
Sembra abbia i voti a favore di almeno i due terzi dei 193 Stati membri: si dicono
per il sì gran parte dei Paesi africani, degli asiatici, i Paesi emergenti, oltre
a quelli musulmani.