Diocesi di Milano. Il card. Scola apre la "fase 2" del Fondo Famiglia e Lavoro
Ieri a Milano, il cardinale Angelo Scola ha presentato la seconda fase del
Fondo Famiglia e Lavoro della diocesi ambrosiana. Durante l’incontro, sono state illustrate
le nuove modalità di aiuto e sostegno a beneficio di chi ha perso il lavoro, i principi
e le regole di funzionamento della “seconda fase” del Fondo. Da Milano, Fabio Brenna:
La crisi continua
a mordere e il Fondo Famiglia e Lavoro della diocesi di Milano si trasforma e apre
la fase due. Si riparte dai quasi 12 milioni e mezzo di euro distribuiti dal
Natale 2008, quando il cardinale Tettamanzi lanciò l’iniziativa che avrebbe dovuto
terminare il 31 dicembre prossimo. 8500 le famiglie aiutate, mille sono le domande
ancora pendenti. Il cardinale Angelo Scola ha deciso di dare vita alla fase due, offrendo
un milione di euro proveniente dai fondi dell’8 per mille e aggiungendo un altro milione
raccolto fra i fedeli. Cambiano i criteri per l’assegnazione degli aiuti. In prima
istanza i fondi diventeranno iniziative di microcredito; poi si punterà al sostegno
delle imprese e a iniziative mirate di formazione per la ricollocazione professionale.
Soltanto in ultima battuta si passerà ai prestiti a "fondo perduto". Per dare ossigeno
a questa seconda vita del Fondo viene lanciata la campagna denominata “Ricominciare
si può”, destinata ad una rinnovata raccolta fondi non solo in ambito ecclesiale ma
stimolando una solidarietà più estesa, visto che la crisi è una realtà che riguarda
potenzialmente tutti.
"La crisi che stiamo attraversando non è solo economica
e finanziaria - ha avvertito il cardinale Scola, presentando l’iniziativa - ogni soluzione
tecnica non potrà essere efficace se non riconosce che è in atto una mutazione della
società e dell'uomo". Il Rotary Club Brianza Nord si occuperà invece della vendita
di oggetti di varia natura donati da benefattori. Il cardinale Scola ha voluto contribuire
donando alcuni regali e oggetti ricevuti quando era Patriarca di Venezia. Finora al
Fondo erano arrivate circa 9500 richieste di aiuto; 8500 delle quali sono state soddisfatte
con un’erogazione media di circa 1500 euro. La domande sono state gestite dalla rete
Caritas e Acli coinvolgendo circa 700 volontari.