Nepal: primo censimento dalla fine della monarchia, i cristiani crescono dell'1%
I cristiani nepalesi sono in crescita. In 10 anni il loro numero è passato dallo 0,4%
all'1,4% su una popolazione di 26 milioni di abitanti. È quanto emerge dal recente
censimento pubblicato dal governo maoista. E' il primo documento di studio sulla popolazione
nepalese dalla proclamazione dello Stato laico avvenuta nel 2007. L'ultimo - riferisce
l'agenzia AsiaNews - risale al 2011. A sopresa, i dati sul censo rivelano una crescita
degli indù, passati dall' 80% all'81%, sebbene le stime del 2011 che vedevano la religione
in calo di circa il 15%. I musulmani si mantengono sul 4,4%. I buddisti hanno subito
un calo, passando dal 10,7% al 9%. Il rapporto è stato presentato ieri da Baburam
Bhattarai, primo Ministro nepalese. Nel suo discorso egli ha sottolineato che nessuna
religione, in particolare quella di maggioranza, deve utilizzare il censimento per
rivendicare privilegi. "Il Paese è laico - ha affermato - tutti i cittadini hanno
gli stessi diritti. I programmi di governo si concentrano soprattutto sulla condizione
delle donne e sulle minoranze religiose ed etniche perché in passato sono state perseguitate
o non hanno avuto accesso agli stessi diritti". Diversi esperti e leader religiosi
hanno però criticato l'accuratezza dei dati, che sarebbero basati su informazioni
troppo approssimative, soprattutto per quanto riguarda la religione di appartenenza.
Cb Gahatraj, un leader cristiano protestante commenta: "Crediamo che il numero della
nostra gente sia superiore a quello registrato nel rapporto. Durante le interviste
molte persone convertite al cristianesimo hanno avuto paura a dichiarare la loro vera
religione e sono state registrate come indù. Le autorità - aggiunge - hanno inoltre
classificato sotto la denominazione indù tutte le famiglie assenti nel periodo del
censimento". Uttam Narayan Malla il direttore generale del Central Bureau of Statistics
(Cbs), sostiene invece che le ricerche sono precise e non vi sono ragioni per contestare
i dati pubblicati. Oltre alle informazioni sulle religioni, il censimento ha rivelato
altri numeri di particolare importanza. Fra questi vi è il tasso di alfabetizzazione
cresciuto del 10% rispetto al 2001. Secondo il documento, la regione con la più alta
percentuale di istruzione è quella di Kathmandu, dove l'83,3% della popolazione ha
frequentato le scuole ed è in grado di leggere e scrivere. Il tasso più basso si riscontra
invece nel distretto rurale di Rautahat (Terai). Qui solo il 41,7% ha ricevuto un'istruzione.
Un altro dato è la crescita del numero dei lavoratori emigrati all'estero. In 10 anni
essi sono più che raddoppiati, passando da 762mila persone nel 2001 a oltre 1,9 milioni.
Il censimento ha rivelato anche la scoperta di 25 nuovi gruppi etnici e un aumento
totale della popolazione pari al 14,4%. (R.P.)