Diagnosi preimpianto. Il governo italiano ricorre alla Grande Camera contro sentenza
Corte Ue
Il Governo italiano ha depositato presso la Grande Camera della Corte europea dei
diritti dell'uomo, quale Giudice di seconda istanza, la domanda per il riesame della
sentenza 28 agosto 2012 con cui era stato accolto, in relazione all'articolo 8 della
Convenzione europea per i diritti dell'uomo, il ricorso n. 54270/2010. La decisione
italiana di presentare la domanda di rinvio alla Grande Chambredella Corte Europea
per i Diritti dell'Uomo si fonda sulla necessità di salvaguardare l'integrità e la
validità del sistema giudiziario nazionale, e non riguarda il merito delle scelte
normative adottate dal Parlamento nè eventuali nuovi interventi legislativi. Il 28
agosto 2012 la Corte europea per i diritti dell'uomo accolse il ricorso di Rosetta
Costa e Walter Pavan che, portatori sani della mucoviscidosi, lamentarono di non poter
accedere alla diagnosi genetica preimpianto al fine di selezionare un embrione che
non fosse affetto da tale patologia. La Corte dichiarò violato l'articolo 8 della
Convenzione sui diritti dell'uomo e condannò l'Italia al pagamento di 17.500 euro
ai ricorrenti per danni morali e per le spese. (Fonte Agi)