In Siria, ieri è stata l’ennesima giornata di violenza; l’episodio più grave nei pressi
di Damasco, dove l’esercito, durante un bombardamento, ha sganciato una bomba a grappolo
su un campo di calcio; 10 i morti, quasi tutti bambini. Il servizio è di Marina
Calculli:
Due cosiddette
“bombe a grappolo”, ordigni che si frammentano e si disperdono per colpire quanti
più obiettivi possibili, sono state sganciate ieri su un campo del villaggio di Deir
al-Asafir, alle porte di Damasco, dove un gruppo di bambini, tutti al di sotto di
15 anni, stava giocando. Un massacro indiscriminato dell’esercito di Assad – hanno
commentato gli abitanti – secondo cui non può essersi trattato di un incidente. Al
confine con Aleppo i ribelli hanno preso intanto il controllo della diga Tichirine,
sull’Eufrate, chiudendo in questo modo all’esercito l’accesso dalla provincia di Raqa.
L’opposizione denuncia inoltre la morte di 130 persone – in maggioranza ribelli -
nelle ultime 3 settimane a Daraya. Mentre i bombardamenti proseguono nel nord, la
Turchia si prepara intanto ad accogliere gli ispettori Nato in vista del dispiegamento
dei missili Patriot che Ankara ha chiesto all’Alleanza Atlantica.