Il card. Tauran inaugura a Vienna Centro per dialogo tra religioni e culture
Si è svolta ieri a Vienna la cerimonia d’inaugurazione del Centro Internazionale per
il Dialogo Interreligioso e Interculturale, Kaiciid, intitolato al re Abdullah Ben
Abdulaziz. Si tratta di un’organizzazione indipendente, riconosciuta dall’Onu, fondata
da Arabia Saudita, Austria e Spagna, a cui aderisce anche la Santa Sede in qualità
di Osservatore Fondatore. Di seguito l'intervento del cardinale Jean-Louis Tauran,
presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che ha sottolineato
come il Kaiciid rappresenti un’ulteriore opportunità di confronto su molti temi, nel
rispetto dei diritti fondamentali, soprattutto in materia di libertà religiosa: "Sua
Santità,Vostre EccellenzeSignore e Signori, È mio onore portare a questa assemblea
i saluti di Sua Santità Papa Benedetto XVI, come i suoi più fervidi auguri per il
successo dell'attività di questo Centro per il Dialogo.Signore e Signori,Siamo osservati.
Ognuno si aspetta dall'iniziativa di Sua Maestà Re Abdullah, supportata dai governi
di Austria e Spagna, con l'assistenza della Santa Sede come Osservatore Fondatore,
onestà apertura e credibilità. Il Centro presenta un'altra opportunità per aprire
un dialogo su molti temi, tra cui quelli relativi ai diritti umani fondamentali, in
particolare, alla libertà religiosa in tutte le sue forme, per ogni uomo, per ogni
comunità, ovunque. A questo riguardo, voi capirete che la Santa Sede è particolarmente
attenta alla sorte delle comunità cristiane nei Paesi, dove una tale libertà non è
adeguatamente garantita. Informazione, nuove iniziative, aspirazioni e forse anche
difetti, saranno portati alla nostra attenzione. Sarà, poi, compito del Centro -e,
dove possibile con la cooperazione di altre organizzazioni- verificare la loro autenticità
e agire di conseguenza, affinché i nostri contemporanei non siano privati della luce
e delle proposte che la religione offre per la felicità di ogni essere umano. I
credenti devono lavorare e sostenere tutto ciò che favorisce la persona umana nelle
sue aspirazioni materiali, morali e religiose. Così sono richiesti tre atteggiamenti:1.Rispetto
dell'altro nella sua specificità;2.Conoscenza oggettiva reciproca della tradizioni
religiosa di ognuno, specialmente attraverso l'educazione; 3.Collaborazione affinché
il nostro pellegrinaggio verso la Verità sia realizzato nella libertà e nella serenità.Concludendo
e citando Papa Benedetto XVI, vorrei assicurarvi la cooperazione della Chiesa Cattolica:
“ Con la sua presenza, la sua preghiera e le sue diverse opere di misericordia, specialmente
nel campo educativo e sanitario, desidera offrire ciò che ha di meglio. Vuole manifestarsi
vicina a colui che si trova nel bisogno, a colui che cerca Dio.” (Benedetto XVI, Viaggio
Apostolico nel Benin, Cerimonia di benvenuto, 18 novembre 2011). Credo che dobbiamo
lavorare in quello spirito di fratellanza e di amicizia!Grazie".
L’iniziativa
del Centro è una occasione di grande spessore per dialogare e rispettarsi. A sottolinearlo
è anche il metropolita ortodosso di Spagna e Portogallo, l'arcivescovo Policarpo,
al microfono dell'inviato della Radio Vaticana a Vienna, Christopher Altieri:
R. - La nostra
partecipazione come ortodossi vuole sostenere questa iniziativa molto significativa,
proveniente dall’Arabia Saudita. Non esiste altra alternativa al dialogo e all’avvicinamento.
Da queste due realtà nasce la conoscenza e il rispetto e la parola greca “dialogo”,
logos dia, sta a significare quando due persone si guardano faccia a faccia, si conoscono,
si rispettano. La base, dunque, è conoscersi e rispettarsi.