2012-11-27 07:23:35

Accordo Eurogruppo-Fmi sugli aiuti per la Grecia


A Bruxelles, dopo quasi tredici ore di lavori, l'Eurogruppo e il Fmi hanno raggiunto l’accordo per ridurre il debito della Grecia e sbloccare una nuova tranche di aiuti. La decisione sarà formalizzata a dicembre. Soddisfazione del presidente del Consiglio greco, Antonis Samaras. Il servizio di Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

La Grecia plaude all’accordo tra Eurogruppo e Fondo monetario internazionale (Fmi) sui 43,7 miliardi di euro di aiuti che saranno formalizzati il 13 dicembre, dopo che i parlamenti nazionali, tra cui quello tedesco, si saranno pronunciati e dopo che “ci sarà stata una valutazione di una possibile operazione di “buyback”, ovvero di riacquisto di titoli, da parte di Atene stessa. Dopo più di dodici ore di confronto, è stato varato un mix di misure per risollevare il Paese ellenico, tra cui il taglio di 100 punti base degli interessi sui prestiti bilaterali, una moratoria di 10 anni sui tassi dei finanziamenti concessi dal Fondo salva-Stati, un'estensione di 15 anni delle scadenze dei prestiti e uno slittamento di 10 anni per i pagamenti degli interessi. Inoltre, gli Stati rinunciano ai loro profitti sui bond greci e li verseranno direttamente ad Atene in un conto bloccato. Infine, il Fondo ha acconsentito a rivedere la soglia del debito: l'obiettivo iniziale del 120% entro il 2020 è stato portato al 124%, per poi scendere drasticamente al 110% nel 2022. Soddisfazione per la maratona notturna a Bruxelles è stata espressa dal presidente del Consiglio greco, Antonis Samaras. “Tutti i greci hanno lottato insieme per questa decisione - ha detto - domani sarà un giorno nuovo”. Lo stesso direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha sottolineato che “le iniziative varate puntano ad appoggiare il programma di riforme economiche di Atene e contribuiscono in modo sostanziale alla sostenibilità del suo debito”. Da parte sua, il presidente dell'eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha evidenziato che le misure “prevedono sforzi da parte di tutti”.

Sulla decione di Bruxelles abbiamo raccolto il commento del collega greco, Dimitri Deliolanes:RealAudioMP3

R. - E’ una boccata di ossigeno e va nella direzione giusta. Il paradosso è che nel 2010 è stata la Germania a voler coinvolgere il Fondo monetario internazionale negli affari dell’Eurozona e adesso è proprio Berlino a doversi scontrare con le proposte del Fmi. E questo la dice lunga sulla mancanza di un’adesione a lungo termine da parte della leadership tedesca.

D. - La Grecia è messa nella condizione di poter sviluppare una propria economia, oppure è una mera boccata di ossigeno?

R. – Si è allentato il "cappio" del debito e dei tassi di interesse da dover soddisfare immediatamente, prima ancora di dover immaginare di investire nello sviluppo. Però, ovviamente, né il governo greco né tantomeno i governi europei sono in grado oggi di definire una strategia programmatica. E’ stato fatto il primo passo: non c’è l’ansia di restituire il debito e i suoi interessi, ma c’è ancora da definire insieme con i partner europei, tutti quanti insieme, una vera strategia di sviluppo.

D. - All’interno della Grecia, però, ci sono state anche delle resistenze nei confronti delle proposte di Samaras per i piani di austerità...

R. - Ci sono state fortissime resistenze e, infatti, c’è stata la solenne promessa dello stesso premier Samaras che queste misure durissime, approvata qualche settimana fa, saranno le ultime. E adesso le perplessità riguardano se questa boccata di ossigeno esigerà delle nuove misure di austerità. Per il momento, il governo greco smentisce categoricamente questa ipotesi, ma noi sappiamo che queste cose non le annuncia il governo greco, ma la trojka (Ue, Bce, Fmi), che visita periodicamente la Grecia.

D. - I cittadini greci sarebbero disposti ad accettare altre restrizioni?

R. - No, assolutamente no. C’è il fortissimo rischio di una profonda destabilizzazione sociale e politica della Grecia: c’è tanta violenza, c’è tanta rabbia, c’è tanta disperazione che potrebbe esplodere. Assistiamo già a fenomeni di razzismo crescenti e abbiamo una criminalità dilagante: se dovessero comprimere ancor di più la società greca, non so quale sarebbe il futuro del Paese.







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