Rwanda: Lettera pastorale dei vescovi per l’Anno della Fede
Un’esortazione a vivere una vita cristiana basata sulla vera fede: è questo, in sintesi,
il contenuto della Lettera pastorale che la Conferenza episcopale del Rwanda ha diffuso
in occasione dell’Anno della fede. La missiva sarà letta ufficialmente in tutte le
Chiese del Paese il prossimo 2 dicembre, prima domenica di Avvento e data scelta dalle
Conferenze episcopali dell’Africa Centrale come Giornata di preghiera per la pace
nella regione dei Grandi Laghi. Dopo un’introduzione che ricorda il perché dell’Anno
della fede, indetto da Benedetto XVI per celebrare i 50 anni dall’apertura del Concilio
Vaticano II, la lettera pastorale esorta i cattolici a ravvivare la propria fede,
a purificarla e proclamarla, affinché i prossimi mesi “diventino una bella occasione
per confermarsi nella vita cristiana attraverso una vera conversione”. Dal punto di
vista strutturale, il documento dei presuli è suddiviso in tre capitoli: il primo
è dedicato al significato della fede cristiana, il secondo ai problemi che contrastano
la fede stessa ed il terzo alle direttive specifiche che i vescovi offrono ai cattolici
per l’Anno della fede. “Per i cristiani – si legge nella lettera – la fede è una virtù
teologale che ci fa credere fermamente in Dio”. Di qui, l’invito dei presuli affinché
i fedeli innanzitutto approfondiscano “i dogmi di fede contenuti nel Credo che sintetizza
ciò che Gesù ha rivelato attraverso la sua Chiesa” e quindi “li credano e li vivano
con convinzione, poiché essi costituiscono uno dei tratti caratteristici dei cristiani
cattolici”. Riguardo ai problemi che contrastano la fede, inoltre, i vescovi ne rilevano
numerosi, come “l’ateismo professato da alcune persone limitate dai progressi scientifici,
tecnologici ed economici; le ideologie che combattono Cristo e la Chiesa con le armi
e le idee distruttive o che si oppongono alla natura umana creata ad immagine e somiglianza
di Dio, la quale deve, invece, essere rispettata dal concepimento fino alla morte
naturale; o, ancora, le ideologie che vogliono distruggere la famiglia basata sull’unione
tra uomo e donna o che vogliono condurre ad una vita senza Dio”. Quindi, la lettera
pastorale offre alcune direttive per l’Anno della fede, tra cui l’invito ad accostarsi
più frequentemente ai sacramenti, a studiare meglio i documenti del Concilio Vaticano
II, a vivere maggiormente la fede all’interno del matrimonio e della famiglia, a promuovere
la giustizia e la pace, eliminando tutte le cause dell’odio e della violenza legate
alle etnie. Infine, la Chiesa del Rwanda esorta i fedeli a fare un pellegrinaggio
a Kibeho, luogo delle apparizioni della Vergine Maria. (A cura di Isabella Piro)