2012-11-26 15:11:26

Bangladesh: lavoratori chiedono sicurezza dopo l'incendio che ha fatto 112 vittime


Migliaia di operai hanno protesto ieri nella zona industriale di Dacca, in Bangladesh per chiedere che vengano incriminati i responsabili dell'incendio nella fabbrica di abbigliamento in cui sono rimaste uccise 112 persone lo scorso weekend. Le fiamme hanno divorato una seconda industria la scorsa notte, senza fortunanatamente provocare alcuna vittima. Episodi che portano alla luce una situazione terribile sul fronte della sicurezza sul lavoro, in un Paese che ha attratto investimenti internazionali, proprio in seguito a un abbassamento indiscriminato del costo del lavoro. Salvatore Sabatino ha chiesto un commento a Riccardo Moro, docente di Politiche dello Sviluppo dell’Università degli Studi di Milano:RealAudioMP3

R. - Purtroppo, non avviene solo in Bangladesh. In molti di questi Paesi che complessivamente stanno migliorando le loro condizioni economiche - almeno si è visto in termini aggregati - abbiamo una forte disparità interna, ma dall’altra parte abbiamo tuttora una tutela non adeguata: dei diritti delle persone in generale e dei lavoratori nello specifico. A volte, quindi, anche questa crescita è favorita da una possibilità di presentarsi con prezzi particolarmente competitivi all’estero, il cui vantaggio però è pagato da chi partecipa al processo produttivo, cioè dai lavoratori, dalle persone che non sono adeguatamente tutelate. Finché le cose vanno bene, non ci sono problemi. Ma quando c’è una difficoltà come quella del Bangladesh, queste sono le persone che sacrificano la loro vita, magari per dare a noi la possibilità di avere accesso a beni che gradiamo a prezzi particolarmente convenienti.

Ultimo aggiornamento: 27 novembre







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