Egitto. Sciopero contro il decreto del presidente Morsi. Scontri a Piazza Tahrir
Sono ore di proteste, scontri e scioperi in Egitto contro il decreto con cui lo scorso
giovedì il presidente Mohammad Morsi ha esteso i suoi poteri. Un testo che minaccia
l’indipendenza della giustizia secondo i giudici e che l’opposizione ha definito dittatoriale.
Scontri al Cairo ieri mattina vicino all'ambasciata americana fra dimostranti e polizia:
decine i feriti, manifestazioni anche in sostegno del leader egiziano. Cecilia
Seppia:
Trbunali
chiusi, Ong in sciopero, la Borsa in rosso, piazze piene di fumo e di manifestanti:
è l’Egitto di queste ore, di nuovo alle prese con un conflitto, dopo il colpo di mano
del presidente Mohamed Morsi che col recente decreto ha esteso i suoi poteri, dichiarando
esecutiva e inappellabile ogni sua decisione, e licenziato il procuratore generale
Abdel Meguid. Un testo dicono i magistrati che minaccia l’indipendenza della giustizia
mentre secondo il leader dell’opposizione el Baradei si tratta di “una svolta che
rischia di far precipitare il Paese in una guerra civile”. Pronti ad incrociare le
braccia anche i giornalisti. Per placare le acque il capo di Stato invita al dialogo.
Una nota della presidenza ha assicurato l’impegno a coinvolgere tutte le forze politiche
per raggiungere una posizione comune sulla Costituzione e ribadito la natura temporanea
del decreto. Ma la frattura sembra inevitabile e già tre membri del suo staff hanno
lasciato in segno di protesta. Questa mattina scontri al Cairo, in piazza Tahrir vicino
l’ambasciata americana, tra manifestanti e agenti che hanno risposto con gas lacrimogeni
al lancio di sassi e bottiglie. Tornati in piazza anche i sostenitori di Morsi dopo
la convocazione ieri sera dei Fratelli Musulmani.