Siria: bombardamenti a Damasco e in altre città. Ucciso un giornalista
in Siria non si fermano i combattimenti. Anche ieri sono alcune decine i morti provocati
dai bombardamenti e dagli scontri a Damasco e nei centri vicini, mentre un giornalista
della tv di Stato è stato ucciso in un attentato di cui il regime e i ribelli si addossano
a vicenda la responsabilità. Intanto il regime di Assad ha definito ''un’iniziativa
provocatoria'' la richiesta della Turchia alla Nato di schierare missili Patriot lungo
la frontiera. Sentiamo Marina Calculli:
Sono diverse
le regioni bombardate dall’aviazione siriana mentre i combattimenti tra esercito e
ribelli sono stati registrati alle porte di Damasco, Deraa, Idlib e Deir al-Zor. A
Idlib, secondo alcuni militanti, un’autobomba è esplosa, uccidendo tre soldati governativi
e ferendone almeno 15. Intanto a Ras-el-‘ain continua la battaglia di combattenti
del principale partito curdo siriano, vicino al Pkk e fedele al regime di Assad contro
gruppi islamisti tra cui spiccano la Jahbat al-Noursra e la Ghouraba-al-Sham. Entrambi
i fronti d’opposizione non fanno parte dell’Esercito siriano libero. Intanto a Damasco
è giunto il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, che ha lodato lo storico
impegno di Assad nella lotta contro Israele e gli Stati Uniti e ha messo in guardia
le opposizioni esterne. Questo mentre il Qatar ha chiesto, invece, alla Coalizione
formata a Doha all’inizio di novembre, di nominare un proprio ambasciatore. La Coalizione,
guidata dallo sceicco al-Khatib, è stata riconosciuta dai Paesi del Golfo, la Turchia
e la Francia, ma già delegittimata da diverse formazioni interne al Paese.