2012-11-24 12:48:28

Sierra Leone: appello alla calma del vescovo di Freetown dopo le tensioni post-elettorali


“Prego perché nel caso di contestazioni tutti i partiti rifiutino qualsiasi forma di violenza e rispettino la legge” dice all'agenzia Misna mons. Edward Tamba Charles, l’arcivescovo di Freetown, dopo l’annuncio di un parziale riconteggio dei voti da parte delle Commissione elettorale a seguito di accuse di irregolarità. Secondo il presidente dell’organismo, Christiana Thorpe, il riconteggio riguarderà circa il 10% delle schede. Non è chiaro se la decisione consentirà di pubblicare i risultati delle elezioni presidenziali e legislative entro lunedì, come previsto dalla legge. “Sia durante lo scrutinio che nei giorni successivi – sottolinea mons. Charles – l’atmosfera in Sierra Leone è rimasta nel complesso tranquilla”. Alla Misna lo conferma padre Giuseppe Berton, un missionario saveriano da oltre 40 anni in questo piccolo paese dell’Africa occidentale. “Non sembrano pesare molto – dice padre Berton – nemmeno le accuse di irregolarità mosse da Julius Maada Bio, il principale candidato dell’opposizione alla presidenza”. Sabato circa due milioni e 600.000 aventi diritto sono stati chiamati alle urne per rinnovare il parlamento e i consigli comunali e soprattutto eleggere il presidente. Il capo di Stato Ernest Bai Koroma, candidato dell’All People’s Congress (Apc), cerca un secondo e ultimo mandato. Julius Maada Bio, ex capo di Stato, rappresenta il Sierra Leone People’s Party (Slpp). Un ruolo potrebbe avere anche Charles Francis Margai, figlio di un ex primo ministro che corre con il People’s Movement for Democratic Change (Pmdc). Se nessuno dei candidati alla presidenza avesse ottenuto il 55% dei voti sarebbe necessario un ballottaggio, come avvenne nel 2007. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.