2012-11-24 08:25:32

Nessun accordo al vertice Ue sul bilancio 2014-2020


Nulla di fatto al vertice straordinario di Bruxelles fra i 27 Paesi dell’Unione Europea sul bilancio 2014-2020. Ci sono ancora forti divergenze sull’importo totale e l’equa distribuzione fra Paesi, spiega il presidente della Commissione Ue Barroso. Sia il premier italiano Monti sia il presidente del Consiglio Ue, Van Rompuy, pensano si possa trovare un accordo all’inizio del prossimo anno. Da Bruxelles, ci riferisce Laura Serassio:RealAudioMP3

A una nuova rottura con Londra si è preferito un rinvio. Troppo intransigenti le posizioni del Premier David Cameron, che chiede ulteriori tagli al budget e lo status quo sullo storico sconto britannico – quella parte del contributo all’Unione che torna nelle casse inglesi, meccanismo che i partner vorrebbero rivedere. La Germania, a spiegarlo il presidente francese François Hollande, non voleva isolare Londra. Berlino di fatto conferma: “bisogna puntare a un’intesa a 27”, dice la cancelliera Angela Merkel. All’Italia va meglio che nel 2005, recupera terreno sui fondi al Mezzogiorno, si dovrà lavorare invece sull’agricoltura, e la partita è ancora tutta aperta. Agli Stati che insistono sui tagli, il premier italiano Mario Monti dice: “Demagogico fustigare il bilancio. E anche incoerente, viste le tante competenze in più date all’Unione proprio dagli Stati”. Sulla Grecia, non all’ordine del giorno, in tanti auspicano un accordo all’Eurogruppo di lunedì, mentre Hollande lo dà praticamente per fatto e spiega: “Ridaremo al Paese parte di quanto guadagnato con i titoli ellenici”.

L’impasse sul bilancio europeo nasce in primo luogo dal no britannico a un aumento dei fondi da stanziare. Per il premier di Londra Cameron, Bruxelles "vive in un universo parallelo" e per questo non si poteva accettare "un accordo ad ogni costo". Alessandro Guarasci ha sentito il parere dell’economista Angelo Baglioni:RealAudioMP3

R. – Il bilancio europeo va approvato all’unanimità. Quindi bisogna per forza trovare un accordo. E’ chiaro che ci sia uno scontro molto difficile da risolvere tra alcuni Paesi del Nord, in particolare la Gran Bretagna, che vogliono ridurre sostanzialmente il bilancio dell’Unione Europea, e, viceversa, alcuni Paesi, come Francia ed Italia, che vorrebbero almeno mantenerlo, se non incrementarlo leggermente, con la Germania che si trova nel mezzo a fare da mediatore. Al momento la soluzione non è stata trovata e probabilmente occorre ancora un mese, o anche di più, di negoziazioni.

D. – Una politica di bilancio “corretta” passa essenzialmente anche tramite un forte contributo agli investimenti per far ripartire l’occupazione in Europa?

R. – Sì, diciamo che in particolare l’attacco da parte inglese al fondo di coesione, per cercare di ridurre questo fondo, che in qualche modo va a finanziare l’attività d’investimento, è particolarmente criticabile. D’altronde, mi sembra che su questa materia, sul bilancio come altri argomenti, continui ad emergere il contrasto di fondo tra alcuni Paesi: quelli dell’Europa continentale, che fanno parte dell’area euro, e, viceversa, l’Inghilterra, che è fuori dall’area euro e che non ha questo interesse. Questo è un contrasto di fondo che è destinato a pesare molto sull’Europa.







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