Kinshasa: i vescovi di 34 Paesi africani “indignati e scioccati per la violenza nell’est
del Congo”
“Siamo indignati e scioccati nel constatare come la guerra scatenata da qualche mese
nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) stia per estendersi, causando
un nuovo dramma umano” afferma il comunicato, inviato all’agenzia Fides, con la firma
dei “vescovi presidenti di Conferenze episcopali africane e Presidenti di Caritas
africane”, riuniti a Kinshasa per l’incontro sulla missione e l’identità della Caritas.
Il meeting, al quale hanno partecipato presuli provenienti da 34 Paesi africani, si
è svolto dal 20 al 22 novembre. L’offensiva nel nord Kivu da parte del gruppo di guerriglia
M23, culminata con la conquista del suo capoluogo, Goma, viene biasimata in questo
modo dai vescovi africani: “ Migliaia di uomini, donne e bambini, vittime delle violenze
di una guerra che è stata loro imposta, sono sconvolti e gettati ancora una volta
nella miseria più profonda a Goma e dintorni. Sono alla mercé delle intemperie, della
fame, degli stupri e di ogni sorta di violenza, compreso l’arruolamento dei bambini.
Si tratta di un’offesa alla dignità di queste persone come esseri umani e figli di
Dio”. I vescovi riaffermano il loro convincimento “che la nostra non è più l’epoca
delle guerre né delle conquiste territoriali, ma della collaborazione”, e denunciano
“lo sfruttamento illegale delle risorse naturali, che è la principale causa di questa
guerra”. Per questo i firmatari del documento chiedono a Onu, Unione Africana, Unione
Europea e ai governi della Rdc e dei Paesi “implicati in qualche modo nella guerra”,
oltre alle multinazionali del settore minerario, di trovare “una soluzione giusta
e concertata, per mettere fine definitivamente alle sofferenze delle popolazioni civili
dell’est della Rdc, evitando di gettarle nelle disperazione e nella violenza”. I vescovi
lanciano infine un appello alla solidarietà cristiana, in particolare attraverso le
reti Caritas del mondo. (R.P.)