Indonesia. A Sumatra islamisti fomentano la “cristianofobia”: nel mirino scuole, chiese
e negozi
Nel distretto di West Pasaman, provincia indonesiana di West Sumatra, contraddistinta
da una forte componente islamica estremista, alcuni gruppi locali - sostenuti dai
vertici dell'amministrazione - hanno lanciato una violenta campagna anti-cristiana.
Il vescovo di Padang, preoccupato dalla crescente "cristianofobia", cerca di mediare
mantenendo "buoni rapporti" con i diversi gruppi e rappresentanze di cittadini, compresa
l'ala musulmana moderata. L'ondata di "cristianofobia" nella terza isola per grandezza
dell'arcipelago indonesiano - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha assunto contorni preoccupanti
nei giorni scorsi, quando hanno iniziato a montare le proteste di piazza. Il 19 novembre
una folla ha marciato per le vie del distretto di West Pasaman, per manifestare contro
"la crescente presenza" di "istituti scolastici cattolici e protestanti" nella regione.
In testa ai cortei vi erano esponenti e leader di gruppi estremisti islamici, che
hanno lanciato slogan e urla contro scuole, chiese ed edifici commerciali di proprietà
della minoranza religiosa. Tra i molti cartelli che campeggiavano fra la folla, uno
ricordava che è "moralmente obbligatorio per le famiglie musulmane, non mandare i
propri figli a scuola in istituti cristiani e cattolici". Un'altra scritta inneggiava
alla chiusura "di caffè e negozi cristiani". E il timore concreto è che la campagna
di odio e di ostracismo possa assumere contorni ancor più foschi e violenti. Fra gli
obiettivi dei manifestanti vi era anche la chiesa cattolica di Sumber Karya, a West
Pasaman; per questo i responsabili locali hanno preferito annullare i lavori di ampliamento
e ristrutturazione, per scongiurare nuove tensioni. Fra i motivi alla base dell'attacco
all'edificio, la presunta mancanza del permesso di costruzione - il famigerato Izin
Mendirikan Bangunan (Imb) - un pretesto più volte usato per colpire opere, centri
e luoghi di culto cristiani in Indonesia. Un sacerdote della zona spiega ad AsiaNews
che sono state adempiute tutte le procedure per ottenere il permesso, ma le autorità
oppongono resistenze. Dopo Aceh, la sola in cui vige la Sharia, la provincia di West
Sumatra è la seconda del Paese per numero di musulmani in rapporto alla popolazione
e presenta molte affinità con la prima, fra cui il riferimento a pratiche e a norme
che si ispirano all'islam e al Corano. (R.P.)