Ecuadór: proclamata suor Maria Troncatti, "Madrecita" degli indios
E' stata proclamata Beata sabato a Macas, in Ecuadór, suor Maria Troncatti, religiosa
professa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, originaria di Córteno, Brescia. Crocerossina
durante la guerra, poi missionaria salesiana, in Amazzonia, suor Maria era "la donna
del sì“: un sì tutto donato a Dio. Alla celebrazione, in rappresentanza del Santo
Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Il servizio è di Roberta Barbi:
"È morta una
Santa... non c’è più la nostra mamita!“. Così gli indios delle comunità Shuar apprendono,
il 25 agosto 1969, la notizia della scomparsa di suor Maria Troncatti, la missionaria
salesiana che da 40 anni per loro era medico, infermiera, catechista e amica, rimasta
uccisa in un incidente aereo a Sucúa. La piccola religiosa bresciana dalle tranquille
montagne della Val Camónica era arrivata sulle inospitali Ande nel 1922 e da lì, al
seguito del vescovo missionario mons. Comin, si era addentrata nella foresta amazzonica
per non riemergerne mai più. Gli indigeni di Chunchi e del vicariato apostolico di
Méndez saranno da allora in poi la sua gente, i suoi figli che la chiameranno "Madrecita“,
come ricorda al microfono di Roberto Piermarini il cardinale Angelo Amato:
"Aveva un innato atteggiamento materno verso tutti. Ai malati come ai bambini
da lei assistiti non faceva mancare nulla e li circondava di ogni attenzione. Visitava
gli infermi anche lontani, attraversando la selva e navigando per i fiumi. Era vista
come un angelo. Aveva un atteggiamento profondamente protettivo verso tutti gli Shuar,
da lei affettuosamente chiamati mis jibaritos. Con l’ammirevole
apostolato della Beata e delle altre Consorelle verso i nativi, la missione salesiana
ha potuto presentare all'Ecuador e al mondo intero una serie di meravigliose realizzazioni,
e alla Chiesa un popolo pieno di vita cristiana“.
In Amazzonia costruì
il primo campo di aviazione e un ospedale; promosse corsi di infermieristica e si
spese per gli orfani, ma soprattutto seppe conquistare i cuori di tutti e approfondire
l’opera di evangelizzazione con una scuola e un internato. Tra i frutti meravigliosi
che vide fiorire, ci furono le prime famiglie cristiane, formate per la prima volta
sulla libera scelta degli sposi. Il suo cuore delicato si era affinato nel contatto
con la sofferenza che la toccò prestissimo: la morte di otto fratelli, ma soprattutto
l’esperienza in guerra come crocerossina. La forza che la sosteneva si radicava nel
colloquio continuo con il Signore che – diceva – si realizza attraverso due forme:
l’obbedienza e la preghiera. Questa la caretteristica della piccola suora dei poveri,
secondo il cardinale Amato:
"Una fede immensa. Pregava e faceva pregare
molto. Come da tradizione salesiana, aveva un affetto particolare per il Santo Padre
e rispetto e venerazione per i vescovi e i sacerdoti. Eccelleva in una caratteristica
abituale per i salesiani e per le figlie di Maria Ausiliatrice: il lavoro. Suor Maria
lavorava 16-17 ore al giorno“.
La potenza della figura di suor Maria Troncatti
sta nell’aver orientato tutte le sue azioni a Dio solo e di averlo fatto sempre con
entusiasmo e irruenza: da bambina, infatti, il padre la chiamava in dialetto "il mio
piccolo terremoto“. Un’irruenza che si tramutò presto in ansia di portare Dio a chi
non lo conosce ancora, in un sogno di partire per terre lontane nato tra le pagine
del Bollettino missionario salesiano che la maestra elementare le faceva leggere a
integrazione del programma scolastico. Una forte impronta di missionarietà che è il
suo principale insegnamento agli uomini di oggi. Ancora il cardinale Amato:
"Come
consacrata, Suor Maria ci ricorda che ancora oggi il Signore chiama i giovani a donare
la propria vita con cuore indiviso a lui e al suo regno di amore e di pace. Come salesiana,
la nostra Beata ricorda alle Consorelle di vivere in pieno il carisma proprio dell'educazione
della gioventù. Come missionaria, suor Maria richiama il grande dovere di tutti di
essere intrepidi evangelizzatori e araldi del Vangelo nel mondo“.