2012-11-23 17:33:07

E' la rete a uccidere?


RealAudioMP3 "La rete è un potente moltiplicatore della presa in giro e del bullismo, a livelli per i quali l'individuo si può sentire assolutamente sopraffatto. Accade all'adulto, figuriamoci a un ragazzo". Così Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, esperta di fenomeni legati al web, commenta il suicidio del quindicenne romano, che non ha retto di fronte alle derisioni su facebook dei suoi presunti atteggiamenti omosessuali. "La rete è avvertita come ingovernabile. La rete amplifica il senso di persecuzione da un lato - precisa Toro - e l'aggressività dall'altro. Un quindicenne, che è un nativo digitale, percepisce che la sua immagine che va sul web è davvero una parte di sé e quindi non è capace di prescinderne". Anche Giovanna Mascheroni, ricercatrice all'università Cattolica e responsabile italiana di EU Kidsonline, della Commissione europea, spiega come per i ragazzi di oggi il valore fondamentale è la propria reputazione digitale, la popolarità, la preoccupazione di avere sempre un consenso". Pur essendo una sostenitrice della libertà di espressione online, aggiunge che "i content provider e i service provider potrebbero fare qualcosa per rendere internet un ambiente più a misura di ragazzo, più sicuro e soprattutto più positivo". Sul fatto specifico "si tratta davvero di un problema culturale - afferma - e di un mancato rispetto per l'altro. E' questo il vero problema a monte, se teniamo anche conto che i dati ci dicono che il bullismo è molto più diffuso offline che online". (di Antonella Palermo)







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