Congo. Si combatte a Goma, migliaia i profughi. I vescovi: guerra per le risorse naturali
Nella Repubblica Democratica del Congo sono in corso violenti combattimenti a Goma,
conquistata mercoledì dai ribelli di M23. Le forze governative congolesi sono riuscite
a riprendere il controllo di Sake, città vicino Goma. Intanto, il capo delle forze
armate del Paese, il generale Gabriel Amisi, è stato sospeso dal suo incarico perché
sospettato di vendere armi alla guerriglia che ha minacciato di avanzare verso la
capitale, Kinshasa. Forte la denuncia dei presidenti delle Conferenze episcopali africane:
“Lo sfruttamento illegale delle risorse naturali - affermano - è la principale causa
di questa guerra” che sta provocando una catastrofe umanitaria. Decine di migliaia
i profughi. Xavier Sartre ha intervistato il presidente della Conferenza episcopale
congolese, mons. Lola Nicola Djomo:
R. – Il y avait
un camp très important au Nord de Goma … C’era un campo grande, a Nord di Goma,
sulla via per Rutshuru, ad una diecina di km dalla città, e in questo campo vivevano
circa 70 mila persone. Queste persone hanno dovuto lasciare il campo, domenica, perché
i belligeranti si stavano avvicinando, e si sono riversate nella città di Goma. Quando
la città è caduta, ci sono stati momenti di grande panico e molti sono fuggiti nella
foresta nel tentativo di raggiungere il confine per rifugiarsi in Rwanda. Quindi,
le stesse famiglie di Goma che avrebbero dovuto accogliere tutte queste persone in
fuga, già si trovavano esse stesse in un clima di instabilità; la gente fugge, alcuni
si sono riparati nelle scuole ma il fenomeno più grave riguarda il fatto che le ong
presenti – una cinquantina – hanno dovuto lasciare la città a causa della mancanza
di sicurezza: adesso, qui, è rimasta soltanto la Caritas; quindi tutto il supporto
umanitario che avrebbe dovuto accogliere ed assistere queste persone, non c’è. Immaginatevi
la situazione: si tratta di migliaia di persone senza alcuna assistenza. E’ presente
la nostra Caritas che cerca di fare quello che può!
D. – Che cosa è riuscita
a fare la Caritas a Goma, a tutt’oggi?
R. – Actuellement, la Caritas à Goma
… Attualmente, la Caritas di Goma si occupa sostanzialmente di portare l’assistenza
di emergenza. Le Caritas sorelle del Nord e del Sud stanno operando al fine di definire
le priorità e fare arrivare il loro contributo il più presto possibile. Stiamo lavorando.
D.
– Quali sono le necessità concrete della Caritas nella regione di Goma e di Sake?
R.
– Les besoins les plus urgents, il s’agit de trouver des abris, la nourriture, … Le
necessità più urgenti riguardano l’alloggio, il cibo, i medicinali, l’acqua potabile
… Sicuramente lei sa che a Goma non ci sono acqua né elettricità, non c’è acqua potabile
e questo fa sì che la gente vada a prendere acqua non potabile per bere … Quindi,
sono necessità elementari. Ora c’è il rischio-colera e ci sono i feriti di guerra
… Ecco, queste sono le necessità cui dobbiamo fare fronte in questo momento.