Siria: oltre 100 le vittime negli scontri di ieri. La Gran Bretagna riconosce l'opposizione
unificata
Non si raffredda il fronte siriano. Oltre cento morti nelle ultime 24 ore in scontri
in varie parti del Paese tra esercito e ribelli. Pesante l’offensiva dei lealisti
alle porte di Damasco. Mentre si allarga sul fronte diplomatico il riconoscimento
della rappresentanza della coalizione di opposizione. Sentiamo Marina Calculli:
Dopo gli Stati
del Golfo, la Turchia e la Francia, anche l’Inghilterra ha riconosciuto ieri la coalizione
guidata dallo sceicco al-Khatib, formatasi dall’unione delle varie correnti opposte
al regime di Assad. Questo nel giorno in cui la NATO ha accordato alla Turchia una
batteria di missili patriot da schierare alla frontiera per proteggersi da eventuali
attacchi siriani. Dal Cairo, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon,
ha espresso grande preoccupazione per la militarizzazione del conflitto, la violazione
sistematica dei diritti umani e il numero di civili che muoiono ogni giorno. Mentre
il mondo è concentrato su Gaza, dove sono morti 126 palestinesi, sotto i raid israeliani,
il conflitto siriano sembra essere caduto nel dimenticatoio. Eppure da diversi mesi
ormai il bilancio delle vittime tiene una media di circa 100 persone al giorno. Ieri
è stata un’altra giornata di violenze. Ad Aleppo due famiglie sono state sterminate
secondo l’agenzia governativa SANA. Gli scontri sono stati riportati in tutto il paese
e anche a Damasco, dove è stato preso d’assalto il ministero dell’informazione.