Nepal: cristiani, musulmani, indù e buddisti contro aborto e violenze sui minori
"No all'aborto, allo sfruttamento dei minori e alle spose bambine". È l'appello lanciato
da cristiani, musulmani, indù, buddisti e bahai per la Giornata internazionale dei
bambini, celebrata martedì nella Syambhunath stupa, uno dei più importanti santuari
buddisti della capitale Kathmandù. Organizzata dall'Alliance for Peace Education and
Development Nepal - riporta l'agenzia AsiaNews - la Giornata di preghiera ha riunito
i rappresentanti delle più importanti organizzazioni religiose e caritative del Paese.
Per i leader religiosi le violenze contro i minori e la pratica dell'aborto sono una
vera piaga per il Paese. Secondo i dati forniti dagli ambulatori statali la popolazione
ricorre sempre di più all'aborto. In un giorno si registrano circa 200 operazioni,
che si aggiungono alle centinaia di interventi illegali praticati soprattutto nelle
regioni più povere. Allarmanti sono anche le statistiche sui matrimoni fra uomini
adulti e ragazze adolescenti. Negli ultimi anni il numero di ragazze costrette dalle
famiglie a sposarsi prima dei 15 anni è salito a 3 milioni. Il Nepal Children Network
denuncia invece lo sfruttamento di circa 1,8 milioni di bambini, impiegati in fabbriche
di mattoni, commercio e prostituzione. Di questi circa il 21% non frenquenta nessuna
scuola. L'associazione segnala anche l'aumento delle denunce di violenze sessuale
su giovani minori di 18 anni, vittime di circa il 49% dei casi di stupro, abusi e
mercato del sesso. Nella preghiera comune tenutasi nella Syambhunath stupa, i rappresentanti
delle varie fedi presenti in Nepal hanno voluto mostrare la loro vicinanza ai questi
"piccoli emarginati dalla società" e alle madri costrette ad abortire. Il loro appello
è un segno dell'impegno delle religioni alla costruzione della società, che a causa
del maoismo del governo, relega nel privato qualsiasi forma di credo. Nazrul Hussein,
ex leader dell'Islamic Feration Nepal, sottolinea che "musulmani, cristiani, indù
si sono riuniti per lanciare un messaggio a tutto il mondo contro la violenza sui
minori e per ribadire la sacralità della vita". Chirendra Satayal, rappresentante
della Chiesa cattolica nepalese, afferma che i leader religiosi "pregano per i bambini
che vivono nella povertà, senza cibo, costretti a dormire in strada; per le tutte
le vittime di violenze; per i diritti dei non nati e per tutte le madri costrette
ad abortire dai propri mariti e familiari". Durante la cerimonia i rappresentanti
religiosi hanno condannato la morte per assideramento di cinque bambiniavvenuta nei giorni scorsi in Cina. Essi hanno anche pregato per tutti i giovani
vittime della guerra e dell'odio interreligioso in Siria e a Gaza. (R.P.)