L'artista, testimone della bellezza della fede: così il Papa nel messaggio alle Pontificie
Accademie
L’artista è un testimone della bellezza della fede. Così il Papa in un messaggio inviato
al cardinale Gianfranco Ravasi , presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,
in occasione della XVII seduta pubblica delle Pontificie Accademie, riunitasi mercoledì
pomeriggio presso l’Aula Magna del Palazzo San Pio X sul tema “Pulchritudinis fidei
testis. L’artista, come la Chiesa, testimone della bellezza della fede”. Il titolo
richiama l’incipit del Motu Proprio col quale Benedetto XVI ha voluto recentemente
unire la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa al Pontificio Consiglio
della Cultura. “La bellezza della fede – spiega il Santo Padre - non può mai essere
ostacolo alla creazione della bellezza artistica, perché ne costituisce in qualche
modo la linfa vitale e l’orizzonte ultimo”.
“Il vero artista – prosegue Benedetto
XVI citando il Messaggio del Concilio Vaticano II agli artisti – è custode della
bellezza del mondo e grazie alla sua particolare sensibilità estetica e al suo intuito
può cogliere e accogliere più in profondità di altri la bellezza propria della fede,
e quindi riesprimerla e comunicarla con il suo stesso linguaggio”. “Egli può partecipare,
con il proprio specifico e originale contributo, alla stessa vocazione e missione
della Chiesa, in particolare quando, nelle diverse espressioni dell’arte, voglia o
sia chiamato a realizzare opere d’arte direttamente collegate all’esperienza di fede
e al culto, all’azione liturgica della Chiesa, la cui centralità venne definita dal
Concilio Vaticano II con la nota espressione “fons et culmen”.
Infine il Papa
cita un saggio scritto nel 1931 dall’allora sacerdote Giovanni Battista Montini, nel
quale il futuro Paolo VI esortava chi era chiamato all’arte sacra ad esprimere l’ineffabile»,
iniziandosi alla mistica, per “raggiungere con l’esperienza dei sensi qualche riverbero,
qualche palpito della Luce invisibile”. Benedetto XVI conclude il messaggio invitando
gli artisti, all’inizio dell’Anno della fede, a far sì che il loro percorso artistico
possa diventare come un itinerario integrale, in cui tutte le dimensioni dell’esistenza
umana siano coinvolte, così da testimoniare efficacemente la bellezza della fede in
Cristo Gesù, immagine della gloria di Dio che illumina la storia dell'umanità.