2012-11-20 08:21:36

Napoli: il cardinale Sepe su nuova evangelizzazione ed ecumenismo


“È iniziato con il Concilio, per la Chiesa cattolica ma anche per le altre Chiese, un cammino irreversibile. E sulla sua irreversibilità non può esserci alcun dubbio. Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto di questo uno degli impegni prioritari del suo pontificato”. Lo ha detto lunedì sera il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, intervenendo al convegno promosso dall’Ufficio nazionale per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo della Cei, nel capoluogo partenopeo, su “La nuova evangelizzazione e l’ecumenismo”. “Per la Chiesa cattolica - ha proseguito il porporato - l’obiettivo dell’ecumenismo è un processo di riconciliazione nel quale le varie Chiese, dopo aver rielaborato e superato tutte le divergenze che sono fonte di divisione, possano finalmente riconoscersi come l’unica Chiesa di Gesù Cristo e dare una forma visibile a questa unità”. Per il cardinale - riferisce l'agenzia Sir - “gli sforzi ecumenici non possono certamente perdere di vista le diverse identità”, ma “occorre andare oltre le identità. E soprattutto le identità non possono definirsi attraverso la contrapposizione. Si tratta di 'gareggiare’ nello stimarsi a vicenda, per citare l’Apostolo San Paolo, e nella testimonianza”. A chi parla di inverno ecumenico, il cardinale Sepe risponde che “ciò che ci unisce è molto di più di quello che ci divide” e “questa coscienza deve irrobustirsi, se si vuole continuare il dialogo tra i cristiani”. Per il cardinale, “è oggi indispensabile un ecumenismo di popolo. Oggi viviamo insieme, anche in Italia, anche a Napoli, cristiani di diverse confessioni. A Napoli, come in tante altre città italiane, oggi vivono numerose e vive comunità di cristiani ortodossi ed evangelici. Abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili per l’accoglienza della comunità e anche per il sostegno del clero. Non ci sentiamo in concorrenza con loro, ma crediamo di dovere al contrario sostenere la loro fede anche con la solidarietà concreta”. E qui a Napoli gli esempi sono tanti, come il “dono delle nostre chiese in disuso alle comunità ortodosse del Patriarcato di Mosca, di Costantinopoli e della Romania” o la “pubblicazione di un Direttorio regionale sull’ecumenismo elaborato e firmato da tutte le denominazioni cristiane in Campania”. Insomma sono tante le “iniziative che tendono a trasformare una vicinanza in reale convivenza e in comune testimonianza di amore”, “non ostacolandosi ma aiutandosi a vicenda nella testimonianza, gareggiando nelle buone opere. Perché il compito che abbiamo davanti è vastissimo: anche le terre cristiane sono da evangelizzare nuovamente”. Ma questo, secondo il porporato, “non è una disgrazia! Ogni generazione va evangelizzata. Ma oggi abbiamo accanto a noi tanti fratelli e sorelle, credenti in Cristo, con cui possiamo dare una comune testimonianza di fede, di speranza e di carità”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 21 novembre







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