2012-11-20 08:20:57

Congo: incontro di vescovi a Kinshasa sull'identità della missione in Africa


Un’occasione per chiarire e riaffermare il carattere eminentemente ecclesiale della Caritas e il suo stretto vincolo con le Chiese locali. Questo il principale obiettivo dell’incontro di vescovi africani che ieri ed oggi, si ritrovano nella capitale della Repubblica Democratica del Congo su iniziativa congiunta di Caritas Africa e del Pontificio Consiglio «Cor Unum». Tema dell’appuntamento è, appunto, l’identità e la missione della Caritas alla luce dell’enciclica 'Deus caritas est'. Tra i partecipanti - riporta L'Osservatore Romano - insieme ai cardinali Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, e Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, presenti circa sessanta presuli provenienti da una quarantina di Paesi africani. Il tema dell’identità della Caritas è da qualche tempo al centro del dibattito ecclesiale. Nel continente africano il susseguirsi di nuove emergenze umanitarie si somma ad antiche, e mai sanate, situazioni di povertà estrema che richiedono ingenti sforzi e interventi di promozione umana e spirituale. Tanto che l’argomento è già stato affrontato in almeno altre due conferenze regionali organizzate da Caritas Africa, nel 2002 a Kigali e nel 2006 a Libreville. Si tratta di sottolineare con chiarezza, soprattutto alla luce della 'Deus caritas est' di Benedetto XVI, si osserva in un comunicato di Caritas Africa, che il servizio della carità appartiene alla natura stessa della Chiesa. Un servizio a cui essa non può rinunciare. L’attività e l’organizzazione della Caritas intendono, e devono essere un segno privilegiato della manifestazione dell’amore di Dio per l’umanità e una delle dimensioni essenziali della missione evangelizzatrice della Chiesa. Del resto, si sottolinea nel comunicato, sia il riconoscimento della personalità giuridica canonica di Caritas Internationalis stabilito da Giovanni Paolo II nel 2004, che la recente approvazione, nel maggio del 2012, del suo nuovo statuto riconoscono come questa confederazione di organizzazioni cattoliche agisca sotto l’autorità del Pontefice e dei pastori della Chiesa che sono i vescovi. L’incontro di Kinshasa, è spiegato, è «l’occasione per affermare ancora una volta la dimensione evangelica, spirituale, teologica ed ecclesiale dell’impegno caritativo di tutto il popolo di Dio. Tutti i cristiani, a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, devono mobilitare la loro generosità per organizzare e vivere la carità in favore dei bisognosi, dei poveri e di coloro che hanno fame e sete di Dio e della sua Parola». In questa prospettiva, è diventata “urgente” la necessità di animare, nel rispetto del principio di sussidiarietà, l’opera dei cattolici e di tutte le donne e gli uomini di buona volontà per «suscitare solidarietà e condivisione con i poveri, in nome di Cristo». Più in particolare, l’incontro intende offrire la possibilità di riflettere con i vescovi sui modi per rafforzare l’identità ecclesiale della Caritas e della sua opera nell’ambito delle Chiese locali. Speciale attenzione è riservata anche all’esame di quelle teorie e ideologie contemporanee che costituiscono una sfida all’identità e alla missione della Chiesa. Soprattutto con l’obiettivo di stabilire in maniera più chiara il rapporto tra i vari livelli della Caritas e la gerarchia ecclesiastica per affrontare correttamente questioni specifiche relative ai partenariati, alla mobilitazione e gestione delle risorse, alla destinazione degli aiuti di emergenza. Insomma, su come fare perché la Caritas, in effettiva comunione con i vescovi locali, diventi il «reale braccio della carità pastorale della Chiesa». In questa ottica, vengono anche illustrate le esperienze positive in corso in alcuni Paesi africani. (L.Z.)

Ultimo aggiornamento: 21 novembre







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