Gaza. Diplomazia al lavoro. Cento le vittime fra i palestinesi
Dall’inizio dell’offensiva israeliana su Gaza in risposta ai continui lanci di missili
dalla Striscia, sono 100 le vittime palestinesi, secondo il ministero della Salute
dell'enclave costiera, gestito da Hamas. Tre gli israeliani uccisi. In tutto, nel
sesto giorno di violenze, si parla di oltre 900 feriti. Continua intanto il lavoro
della diplomazia. Al Cairo si sono riuniti i responsabili dell’intelligence egiziana
e il leader di Hamas, Khaled Meshaal. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato convocato
per discutere una bozza di dichiarazione per la fine delle violenze e anche l’Ue chiede
l’immediata cessazione delle ostilità. Il servizio di Debora Donnini:
Solo ieri
si contano 21 vittime nella Striscia di Gaza. Colpito dai bombardamenti dell’aviazione
israeliana l’edificio che ospita sedi giornalistiche locali e internazionali, dove
sono morte 4 persone, fra cui 2 militanti della Jihad islamica. Secondo l’Unicef sono
18 i bambini palestinesi uccisi dall’inizio delle ostilità. Febbrile, intanto, il
lavoro della diplomazia. L’Egitto, che si sta proponendo come il garante del negoziato,
afferma che la tregua è vicina. Dal Cairo il leader di Hamas fa sapere che negoziati
con Israele sono in corso ma che il movimento è pronto sia ad un’escalation sia alla
tregua. Da parte sua Israele è pronto ad un’offensiva di terra e ha schierato 40mila
soldati ai confini dell’enclave costiera, ma preferisce una soluzione diplomatica
che garantisca la pace. Secondo la stampa israeliana, Netanyahu starebbe cercando
di raggiungere un accordo di lungo raggio mentre Hamas vuole la fine degli omicidi
mirati e l’allentamento del blocco navale su Gaza. Intanto, prima di partire con la
delegazione ministeriale araba per Gaza, domani il segretario generale della Lega
araba, Nabil el Araby, incontrerà il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon giunto
oggi al Cairo. Interviene anche l’Unione europea che chiede l’immediata cessazione
delle ostilità mentre è stata convocata una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu
per discutere una bozza per la fine delle violenze. In questo clima di tensione,
l'esercito libanese ha neutralizzato due razzi che dal sud del Paese si apprestavano
ad essere lanciati verso Israele. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Probabilmente
un messaggio del movimento sciita Hezbollah verso lo Stato ebraico. E oggi, intanto,
in Cisgiordania è morto un manifestante che era stato ferito dalla polizia di frontiera
israeliana mentre partecipava a una manifestazione di solidarietà con la popolazione
della Striscia di Gaza.