2012-11-19 15:11:39

Diagnosi preimpianto. Carlo Casini: governo rispetti impegno di ricorrere contro Corte Ue


In occasione dell’anniversario della Convenzione per i diritti dell’infanzia, firmata il 20 novembre 1989, questa mattina a Roma presso la Sala Stampa della Camera è stato presentato il libro “Noi non li dimentichiamo” scritto da Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita italiano ed europarlamentare. Il testo vuole ricordare che i diritti dei minori e i doveri degli adulti riguardano tutti i bambini, anche quelli non ancora nati. Alla presentazione c’era per noi Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Era il 10 dicembre 1979: nel ricevere il Premio Nobel per la pace, Madre Teresa di Calcutta definiva l’aborto come il “principio che mette in pericolo la pace nel mondo”. Dieci anni dopo, veniva redatta la Convenzione sui diritti dell’infanzia, nella quale si stabiliva il dovere di tutelare i fanciulli nel periodo precedente e seguente la nascita. Celebrando l’anniversario, il libro di Carlo Casini intende colmare un vuoto, come spiega l’autore:

“Il vuoto è che nella cultura moderna, e quindi anche nella Convenzione sui diritti dei bambini, che è stata firmata da tutti i popoli della Terra il 20 novembre dell’89: si parla dei bambini, si definiscono uguali tra loro, ma oggi i bambini non ancora nati non vengono mai, mai, mai ricordati. Quindi, questo libro pensa di dare una mano alla modernità, dicendo: ‘Siete per l’uguaglianza, allora siatelo fino in fondo”.

Il testo di Casini cita tutti i passaggi nei quali la legge italiana così come quella internazionale riconoscono il concepito come una persona. Un assunto che, nella prassi, viene però troppo spesso dimenticato. E a farne le spese sono i più deboli, coloro che non hanno voce se non quella di chi li riconosce come esseri umani. Ancora Casini:

“Che la legge italiana consenta, anzi imponga, di riconoscere il concepito come un essere umano e come una persona conta poco rispetto alla pressione dei centri di potere che, a loro volta, producono effetti sui giudici. Questa è la verità.”

L’embrione non è un grumo di cellule, ma un essere umano a pieno titolo. Lo confermano le tante teorie di scienziati, giuristi, filosofi citate da Carlo Casini. Ma la testimonianza più eloquente è senz’altro quella delle madri eroiche – da Gianna Beretta Molla a Chiara Corbella Petrillo, morta nel giugno scorso – che hanno donato la loro vita per salvare quella del bambino nel loro grembo:

“Certo, questa è una prova. Ma non è tanto l’eroismo delle madri, quando il fatto che di fronte a queste donne coraggiose anche il mio amico Marco Pannella e anche la mia amica Emma Bonino tacciano: non dicono che queste donne sono pazze, stupide, che hanno fatto una follia. Queste donne hanno lasciato il marito, i figli per che cosa? Per un grumo di cellule? Loro affermano che è un grumo di cellule, però poi ammirano queste donne eroiche. Non è eroe colui che muore per una stupidaggine”.

La presentazione del libro ha dato occasione all’autore di ricordare che a breve scadrà il termine dato al governo italiano per ricorrere contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha bocciato il "no" della Legge 40 alla diagnosi preimpianto:

"Proprio alla Radio Vaticana, il ministro della Salute Balduzzi disse che aveva intenzione di fare ricorso. Il ricorso è già stato preparato, ma sembra non sia stato presentato. È l’ora di adempiere a un dovere, che è anche giuridico, perché di fronte ad una questione così grave deve pronunciarsi la Grande Camera".

“La civiltà di un popolo si vede da come esso tutela un bambino”, spiega Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, che definisce quella del riconoscimento giuridico del nascituro non solo una questione di fede, ma di ragione:

“Credo che impostarlo come problema razionale sia fondamentale proprio per confrontarsi con gli altri e trovare possibilmente un punto di incontro. Razionalmente, è difficile trovare una soluzione diversa dal concepimento come origine del processo di formazione della persona umana: voglio sentire quali obiezioni gli altri mi fanno sul piano della ragione, e sinceramente è difficile trovarne”.

Il testo di Carlo Casini invita a riflettere sul fatto che la vita umana non ha inizio con quella che comunemente chiamiamo “nascita”.







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