Herbert Haenel: la politica europea ha bisogno dei valori cristiani
“Dieci anni fa, la Convenzione sull’avvenire dell’Europa, presieduta da Giscard d’Estaing,
aveva il mandato di avviare una rifondazione della costruzione europea”. E’ quanto
ha ricordato Herbert Haenel, membro del Consiglio Costituzionale di Francia, intervenendo
sabato a Parigi nel corso del Colloquio annuale dell’Académie catholique de France
sul tema “Una crisi cristiana dell’Europa? L’urgenza europea”. “Il contesto di base
della costruzione europea – ha spiegato Herbert Haenel al Sir – era cambiato: la guerra
fredda era finita, non c’era più il cemento di un avversario comune e l’Unione aveva
avviato un allargamento senza precedenti”. Bisognava porsi le domande fondamentali:
“Che cosa ci unisce, che cosa vogliamo fare insieme?”. “Possiamo stupirci e interrogarci
– ha aggiunto Herbert Haenel – sul perché queste domande siano assenti dal nostro
quotidiano”. “Avere un’identità è restare se stessi, evolvendo e integrando degli
elementi nuovi”. “Risolvere questa crisi – ha affermato – non sarà sufficiente a dare
senso alla costruzione europea, a meno di ricondurla a una semplice associazione a
scopo lucrativo”. “Se nei prossimi dieci anni non riusciamo a dare l’anima all’Europa,
una spiritualità – ha concluso – avremo perduto la partita dell’Europa”. “Perché la
costituzione che gli europei si sono dati non li identifica, perché non parla degli
europei della loro storia”. “Se l’Europa oggi è senz’anima non è perché non ce l’abbia,
ma perché rimuove quella che la sua storia le ha donato”. “La vita politica ha bisogno
dei valori cristiani per evitare che sia puro esercizio di potere, per evitare la
violenza o la manipolazione, perché il nostro benessere materiale non sia cieco di
fronte agli altri e all’ambiente”. (A.L.)