Usa: Obama a colloquio con i vertici del Parlamento per salvare l’economia
Usa. Ieri occhi puntati sulla deposizione dell’ex direttore generale della Cia, Davide
Petraeus, sull’attentato al consolato americano di Bengasi, in Libia. Ma, a tenere
banco, soprattutto i temi economici, al centro dell’incontro tra il presidente Obama
e i vertici, democratici e repubblicani, del Parlamento. Obiettivo: evitare il baratro
fiscale in cui potrebbe cadere il Paese a fine anno. Da New York, Elena Molinari
Sarebbe a portata
di mano un accordo per evitare il temutissimo fiscal cliff, che potrebbe far sprofondare
di nuovo gli Stati Uniti nella recessione, con effetti negativi per tutto il mondo.
Ne e’ convinto il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, che assicura che il
primo incontro fra il presidente Obama e i leader del Congresso e’ stato positivo.
Gli stessi capi di minoranza e maggioranza si sono sforzati di rassicurare i mercati
che troveranno un compromesso per evitare a fine anno tagli automatici alla spesa
per 600 miliardi di dollari e aumenti indiscriminati delle tasse. I repubblicani hanno
ammesso che un aumento alle entrate fiscali può essere parte della soluzione. Intanto
in Congresso il dimissionario capo della Cia David Petraeus puntava il dito sui vertici
delle altre agenzie d’intelligence, accusandole di aver modificato il primo rapporto
Cia sugli attacchi di Bengasi in cui sono morti quattro americani. “La Cia aveva subito
stabilito che quello era un atto terroristico e non una manifestazione”, ha testimoniato
il generale, assicurando che lo scandalo in cui è stato coinvolto non ha avuto influenza
sul suo rendiconto.