Mantova, "ricostruiamo le nostre chiese, la storia di tutti"
Per una comunità
perdere la chiesa non è solo perdere il luogo della fede, ma, sia per i credenti che
per i non credenti, perdere una parte della propria identità, un punto di riferimento
della vita civile, la possibilità di fare festa insieme e quindi un po' di speranza.
Lo ricorda la campagna di raccolta fondi "Le nostre chiese, la storia di
tutti", nata per recuperare gli edifici di culto della diocesi di Mantova,
per il 42% inagibili dopo le scosse di terremoto del maggio scorso. "Chiedo a
tutti di poter dare ancora un po' di speranza a gente umile, buona, che lavora seriamente"
spiega mons. Roberto Busti, vescovo di Mantova. "Persone comuni che hanno,
come tutti, bisogno di potersi ritrovare ancora nella festa, nella preghiera. Magari
solo per condividere il dolore, la paura. Diamo loro la forza di riprendersi, di rialzarsi
e poter essere a loro volta solidali nei confronti degli altri". "Nei momenti di maggiore
difficoltà, dopo la scossa del 29 maggio, - spiega il vescovo - ho visto tutti, anche
persone che non frequenano la chiesa, preoccuparsi per i danni degli edifici di culto.
Ho visto gente darsi da fare per recuperare opere d'arte, oggetti liturgici, dalle
macerie delle nostre chiese. Ho visto molti piangere e ritrovarsi uniti proprio nel
costatare quanto sia grave la perdita di questi punti di riferimento". E' una campagna
di comunicazione realizzata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Milano,
con il sostegno delle diocesi di Lombardia, il finanziamento di Caritas Ambrosiana
e ACEC. Per info. www.aiutamantova.it (A cura di Fabio Colagrande)