2012-11-17 14:13:58

A Mazara del Vallo riuniti i vescovi del Nord Africa. Intervista con mons. Mogavero


Al via ieri a Mazara del Vallo, in Sicilia, l'Assemblea generale della Cerna, la Conferenza episcopale regionale del Nord Africa. La singolare trasferta punta a una collaborazione ecclesiale tra le due sponde del Mediterraneo, come spiega, al microfono di Debora Donnini, mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo:RealAudioMP3

R. – Innanzitutto, si vuole puntare su un cammino di Chiese condivise, perché ci sono problemi che, almeno nella Chiesa di Mazara del Vallo, possono essere simili o velatamente analoghi a quelli che vivono queste Chiese. Loro sono immersi in un contesto quasi esclusivamente islamico, mentre noi abbiamo delle consistenti comunità di magrebini, di religione islamica. Quindi, la loro esperienza può esserci di aiuto nel contatto con le comunità che vivono da noi. Vivono in un clima di pacifica convivenza con la nostra gente e il dialogo con loro, pur con le difficoltà che comporta il rapporto tra islam e cristianesimo, può esserci molto utile. Per non parlare poi dei problemi legati alle migrazioni che, soprattutto nel 2011, sono state drammatiche. Adesso, lo sono un po’ meno, ma certamente è un problema che non è stato assolutamente risolto in maniera adeguata.

D. – Lei cosa pensa della "primavera araba"?

R. – Io della "primavera araba" penso solo bene, come valutazione dell’ideale, perché ha dimostrato come si possano abbattere regimi dittatoriali senza partire da motivazioni di carattere ideologico. È stata la vittoria della spontaneità, innestata sulla rivendicazione di libertà e di diritti da conquistare proprio con una partecipazione diretta. È stata una rivoluzione di massa, veicolata dai network, che ha raccolto soprattutto fasce non protagoniste del mondo arabo, come i giovani e le donne, che sono stati il motore che ha spinto queste rivoluzioni. Certamente, adesso – dopo le fiammate degli ideali del 2011 – c’è l’impatto con i problemi reali: c’è da costruire un sistema istituzionale, la Carta costituzionale, un sistema parlamentare, la partecipazione dei cittadini, e tutto questo ha dei costi. Ha dei costi anche di carattere economico, aggravati dalla situazione internazionale, da un’economia globalizzata.

D. – Voi, comunque, vedete una possibilità di collaborazione con le Chiese della sponda Nord del Mediterraneo, su emigrazione e nuova evangelizzazione?

R. – Sicuramente, soprattutto sul piano della testimonianza della carità. Anche perché questa – come ribadisce costantemente Benedetto XVI nel suo magistero ordinario e quotidiano – è il miglior modo per spianare la via a una evangelizzazione della vita e delle opere.

Aggiornato il 18 novembre 2012.







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