Usa, Democratici e Repubblicani vicini a un accordo sul patto fiscale
I vertici del Congresso americano sono convinti che raggiungeranno un accordo per
evitare di far cadere il Paese nel “baratro fiscale” di fine anno. Si sono infatti
detti ottimisti i leader dei due partiti, al termine del loro primo incontro con il
presidente Barack Obama sul fiscal cliff. Elena Molinari “Un incontro costruttivo”.
All’uscita dalla Casa Bianca sia democratici che repubblicani hanno fatto a gara per
mostrare buona volonta’ nel trovare un compromesso ed evitare i brutali tagli alle
spese e aumenti dalle tasse che scatteranno automaticamente a fine anno in assenza
di un accordo. I leader della maggioranza e della minoranza in Senato e alla Camera
hanno preso appuntamento con Obama per dopo il Ringraziamento. In segno di apertura,
i repubblicani hanno ammesso che un aumento alle entrate fiscali puo’ essere parte
della soluzione del “fiscal cliff” se accompagnati da tagli alla uscite. Intanto in
Congresso il dimissionario capo della Cia David Petraeus puntava il dito sui vertici
delle altre agenzie d’intelligence federali, accusandole di aver modificato il primo
rapporto Cia sugli attacchi di Bengasi in cui sono morti quattro americani. La Cia
aveva subito stabilito che quello era un atto terroristico e non una manifestazione,
ha testimoniato il generale, assicurando che lo scandalo per la sua relazione con
Paula Broadwell non ha avuto influenza sul suo rendiconto. L’ambasciatrice Usa all’Onu
e candidata Segretario di Stato, Susan Rice, aveva dichiarato dopo l’attacco che il
consolato era stato assalito di manifestanti arrabbiati per il film blasfemo su Maometto.
Da New York, Elena Molinari per la Radio Vaticana