2012-11-15 15:24:11

Conferenza operatori sanitari. Mons Zimowski: ospedali luoghi di missione, una sfida per tutti


“L’Ospedale luogo della Nuova Evangelizzazione: missione umana e spirituale”. Su questo tema si è ieri stamattina in Vaticano, la XXI Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Una tre giorni di confronto e testimonianze sulle problematiche legate agli ospedali in rapporto all’etica, alla ricerca, alla missione. Seicento circa i partecipanti da una sessantina di Paesi. “Sarà un contributo specifico all’Anno delle Fede,” ha sottolineato il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Luogo di annuncio di Cristo e di servizio all’uomo: è questo l’ambiente ospedaliero nelle parole del cardinale Tarcisio Bertone, durante la Messa di apertura dei lavori, celebrata stamattina in San Pietro. Avviando il dibattito, il titolare del Dicastero per la Salute, mons. Zygmunt Zimowski, ha sottolineato che in questi tre giorni si vuole esaminare ogni aspetto dei nosocomi, considerati come spazi privilegiati per adempiere al mandato battesimale e per riconoscere e incontrare il volto di Cristo. Una sfida quasi impossibile da intraprendere – ha detto – senza un’autentica vocazione, senza fede, carità e amore per l’uomo, ma anche senza...

“...umiltà legata alla consapevolezza della condizione umana e della finitezza delle conquiste scientifiche”.

I progressi della scienza – ha proseguito mons. Zimowski – se non vengono guidati dall’etica e dall’antropologia cristiana, rischiano di "ridurre" il paziente ad un mero oggetto di studio, di trattamento o di sperimentazione anche eticamente scorretta. Attenzione, dunque, all’uomo nella sua integralità, ma anche contrasto al prevalere del management sui bisogni dei pazienti. Di questo ha parlato anche il ministro della Salute italiano, Renato Balduzzi, che ha espresso la necessità, in un tempo di crisi, di unire sostegno e assistenza al rigore: non solo tagli, dunque, semmai riorganizzazione del settore. Ampio spazio in mattinata alla dimensione della nuova evangelizzazione, calata nel contesto degli ospedali, nella vita degli operatori sanitari e dei pazienti. Il tema è stato affidato a mons. Rino Fisichella. “Il Vangelo non esclude nessun ambito della vita”, ha detto il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. La Chiesa, dunque, non può dimenticare nessun luogo umano, specie quello in cui prevale la sofferenza, in cui l’uomo sperimenta il limite e la paura della sua condizione, a fronte dell’illusione dell’immortalità e dell’onnipotenza che riempie i nuovi aeropaghi, e in cui il mistero pasquale può essere illuminante:

“Da questo mistero, infatti, si diffonde una luce sulle sofferenze e malattie degli uomini che, nella croce di Cristo, possono comprendere e accettare il mistero della sofferenza, che offre loro la speranza nella vita che viene... Nel malato, la sofferenza di Cristo è presente e possiede una forza missionaria. Attraverso il malato, Cristo illumina la sua Chiesa. Ecco perché i malati sono così importanti nella nuova evangelizzazione”.

Siano, dunque, i malati i primi evangelizzatori – ha sottolineato mons. Rino Fisichella – che nel suo intervento ha voluto ribadire più volte l’urgenza dell’annuncio oggi. "La Chiesa ha come suo obbligo di ribadire la dignità della pesrona umana in tutte le sue espressioni e di porre la questione sul senso della vita e sulla sua essenza", in un periodo in cui l’ammalato è affidato prima di tutto alla tecnologia, quando non a strutture che speculano sulle sue condizioni, o è oggetto di una cultura che nega il senso della sofferenza:

“Proprio in forza di questo e per amore della verità, dovremo essere capaci di portare nei nuovi aeropaghi il senso della sofferenza dimenticata e del dolore taciuto”.

Ultimo aggiornamento: 16 novembre







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