Zambia: la pressione dei vescovi dietro la revoca dell'espulsione del sacerdote dei
poveri
La pressione dei vescovi è stata decisiva perché il governo revocasse il provvedimento
di espulsione nei confronti di un parroco ruandese costretto a lasciare lo Zambia
con l’accusa di aver incitato la popolazione alla rivolta: lo dice all'agenzia Misna
Cleophas Lungu, segretario generale della Conferenza episcopale. “La decisione su
padre Viateur Banyangandora – sottolinea padre Lungu – è stata annunciata poche ore
dopo un incontro tra una delegazione composta da quattro vescovi e il presidente Michael
Sata”. Secondo il segretario generale della Conferenza episcopale, il colloquio è
stato il momento risolutivo di una campagna alla quale hanno partecipato anche il
Consiglio delle Chiese dello Zambia e numerose organizzazioni non governative impegnate
nella difesa dei diritti civili. “La diocesi di Chipata – dice padre Lungu – si sta
già mettendo in contatto con il suo sacerdote, che adesso si trova in Rwanda, perché
possa tornare”. Il governo aveva arrestato ed espulso Banyangandora a luglio, dopo
che durante una predica nella cittadina orientale di Lunduzi il parroco aveva sottolineato
come i bassi prezzi del cotone stessero mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia
di contadini. L’espulsione del religioso aveva suscitato la protesta della Chiesa
e alienato a Sata il sostegno di parte del mondo cattolico, decisivo per la sua elezione
nel settembre 2011. (R.P.)