Ancora raid israeliani su Gaza, dopo lo scambio ieri di mortai tra Israele e Siria
L'aviazione israeliana ha lanciato nella notte tre raid contro obiettivi situati sulla
Striscia di Gaza senza ferire nessuno. I raid si inquadrano nella nuova ondata di
violenze alla frontiera tra la striscia di Gaza e Israele, la seconda in meno di un
mese. Ma c’è tensione anche tra Israele e Siria sulle alture del Golan: Tel Aviv ha
risposto ieri a un colpo di mortaio siriano. Il servizio di Fausta Speranza
Nell’escalation
di tensione in tutta la regione, le autorità israeliane parlano con sempre più insistenza
della possibilità di una operazione militare contro Gaza. Ma non si può guardare ora
all’irrisolto conflitto Israelo-palestinese senza considerare il fronte Siria e il
braccio di ferro sulle alture del Golan. Al microfono di Giancarlo La Vella,
Stefano Polli, responsabile esteri dell’ANSA:
R. -Un altro dei problemi
che vi sono stati, dovuti proprio alla lentezza della reazione internazionale, è il
rischio dell’effetto contagio. Questo in parte è già successo, per esempio, con il
Libano, ma anche con la Turchia c’è una situazione molto delicata. Adesso è successo
anche con Israele, ma Israele non è la Turchia e non è neanche il Libano. Israele
è pronta a rispondere alle provocazioni che vengono dalla Siria e questo va a complicare
un teatro già difficile, perché Israele – in questo momento – ha tre fronti aperti
e non solo con la Siria, ma al sud con Gaza e inoltre c’è sempre l’ombra del nucleare
iraniano con la possibilità di un attacco israeliano, più di una volta ventilato.
Insomma, la situazione è molto complicata e ogni giorno che passa il puzzle diventa
più difficile.
Intanto il presidente dell'Anp, Abu Mazen, ribadisce: sarà negoziato
con Israele se le Nazioni Unite riconosceranno lo Stato palestinese quale 'Stato non
membro'. Passare da ‘entità osservatrice’ a Stato 'non membro' sarebbe il primo passo
verso la piena rappresentanza internazionale. E Abu Mazen ricorda: appuntamento alle
Nazioni Unite il 29 novembre prossimo.